Strage di Nizza: un italiano tra le vittime
Si teme per altri quattro connazionali

Doveva essere una cerimonia silenziosa in ricordo delle vittime dell’attentato terroristico di giovedì scorso e si è trasformata nell’ennesima manifestazione di dissenso e di rabbia verso la politica.

Il Monument du centenaire, eretto alla fine dell’800 per celebrare il ritorno di Nizza alla Francia, è stato teatro della contestazione che ha avuto come bersaglio il primo ministro francese, Manuel Valls e altri esponenti del governo d’oltralpe. In serata poi è stata annunciata la formalizzazione del riconoscimento del novantenne Mario Casati fra le vittime della strage. L’anziano milanese è il primo italiano inserito ufficialmente nella tragica lista dove si teme possano entrare almeno altri quattro nomi italiani assieme a quello di un imprecisato «italo-americano» di cui è stata accertata la morte.

A pochi metri dalla Promenade des anglais, dove la follia omicida ha falciato 84 vite, era previsto un momento di raccoglimento che doveva avere il suo apice in un minuto di silenzio, subito dopo il tradizionale colpo di cannone che scandisce il mezzogiorno. I primi fischi sono arrivati quando il premier è comparso sulla piazza, altri sono piovuti quando se ne è andato. E poi tanti buu e insulti rivolti alla classe politica, accusata di non aver fatto abbastanza per evitare la strage e invitata ad andarsene. Urla di dissenso dagli ultras del Nizza ma anche da giovani, pensionati, turisti.

«I fischi, gli insulti, non sono degni di una manifestazione di cordoglio» ha sibilato Valls, aggiungendo: «La collera, la paura, lo sconforto dei francesi tocca a me, tocca a noi di caricarceli sulle spalle. Ma ci vuole dignità in queste occasioni». Il minuto di silenzio si è sciolto in un lungo applauso. Poi la folla - si stima che fossero presenti circa 40.000 persone, occupando un lungo tratto della Prom - ha intonato la Marsigliese e Nissa la bella, l’inno tradizionale della città cantato in nizzardo.

Forti emozioni, lacrime di rabbia e di dolore. Qualcuno non ha retto, anche per il sole battente, ed è stato portato via dalla croce rossa. La cerimonia è durata una manciata di minuti, poi le autorità sono rientrate nel Jardin Albert, il premier sotto una pioggia di fischi. Applausi solo per vigili del fuoco, polizia municipale e volontari della Croce rossa, che in quella tragica notte hanno avuto un ruolo fondamentale nell’aiutare le persone coinvolte nell’attentato. «Merci, merci» il coro spontaneo che si è levato quando hanno lasciato la piazza. In tutta la Francia è stato osservato un minuto di silenzio. Il presidente Francois Hollande ha assistito all’omaggio da place Beauveau, sede del ministero dell’interno a Parigi.

Molti anche gli italiani in piazza, soprattutto turisti in villeggiatura sulla Costa Azzurra venuti a portare un contributo. In rappresentanza del nostro paese c’era il console generale, Serena Lippi, che sta coordinando le operazioni di assistenza ai familiari dei connazionali ancora «non rintracciati» e di cui sono sempre meno le speranze di trovarli in vita: si tratta di Carla Gaveglio, di 48 anni, di Piasco (Cuneo), dei coniugi Angelo D’Agostino (71) e Gianna Muset (68), di Voghera (Pavia), della loro amica Maria Grazia Ascoli (77), anch’ella milanese. Per parenti e amici sono ore di angoscia, ormai da giorni, senza avere la possibilità di ottenere informazioni fino a quando non saranno ultimate le complesse procedure di riconoscimento delle vittime.

L’ambasciatore italiano in Francia, Giandomenico Magliano, ha partecipato ad una riunione a Parigi con le autorità francesi e i rappresentanti degli altri paesi coinvolti nella strage, proprio per fare il punto sull’identificazione dei morti e per cercare di sbloccare la situazione. 71 delle 84 vittime sono state formalmente identificate, mentre 13 non hanno ancora un nome certo, ha riferito in una conferenza stampa il procuratore di Parigi Francois Molins prima che venisse annunciato il riconoscimento di Casati. Il bilancio aggiornato è di 84 morti, 74 feriti ancora ricoverati in ospedale, di cui 28 in rianimazione. Tra questi, 19 sono ancora in pericolo di vita.

Novità invece sul fronte degli indennizzi: come ha spiegato il sottosegretario con delega al sostegno delle vittime, Juliette Meadel, «già dalla prossima settimana sarà versato un anticipo per le prime spese, in seguito le somme saranno elargite completamente». «Vigileremo - ha aggiunto - affinché le procedure siano il più semplice possibile. Lo stato francese indennizzerà tutte le persone che ne hanno diritto e che hanno subito un danno economico ma anche psicologico, su questo punto non ci devono essere timori».

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