Stress da caldo per le mucche

Lo stress da caldo di questi giorni sta facendo soffrire le mucche da latte. L’afa e il clima torrido si fanno sentire nelle stalle anche in Bergamasca, con riflessi inevitabili sugli allevamenti. “La produzione lattiera - spiega l’assessore provinciale all’Agricoltura, Luigi Pisoni - ha fatto registrare un calo intorno al 10% in Lombardia e in molte zone della pianura. La situazione potrebbe ulteriormente aggravarsi se aumenterà nei prossimi giorni il grado di umidità che rende più opprimente il caldo per gli animali portandoli a mangiare molto meno. Ciò si riscontra soprattutto per le vacche da latte che necessitano di un clima fresco e secco”.Sta di fatto che la produzione giornaliera di latte è diminuita nell’ultima settimana, quando l’afa si è fatta asfissiante. Un problema che ha costretto parecchi allevatori a un maggior utilizzo di corrente per cercare di refrigerare le stalle e alleviare in tal modo lo stato di sofferenza degli animali. Tuttavia, per ora, la situazione non è migliorata di molto e le bovine stressate fanno meno latte.Differenziata a seconda delle zone la situazione di una tipica coltura di pianura: il mais. “Il mais - spiega sempre l’assessore Pisoni - ha potuto reggere lo stress idrico solo dove supportato da continue irrigazioni. L’effetto del caldo e delle temperature elevate degli ultimi giorni ha provocato però un’anticipazione della maturazione di circa 15 giorni rispetto alla stagione passata”.Attualmente il mais si trova allo stato tra maturazione lattea e cerosa, cioè allo stadio ottimale di raccolta per la produzione di trinciato. Gli imprenditori agricoli che hanno seminato presto potrebbero già trovarsi a raccogliere in questi giorni.“Resta la situazione di grave difficoltà – conclude l’assessore Pisoni – per le imprese agricole situate nelle aree di pianura non assistite da un adeguato sistema irriguo. Nondimeno, anche in queste aree, si rende difficile operare scelte colturali diverse a causa dell’elevato fabbisogno di mais proprio della nostra zootecnia”.(01/08/2007)

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