«Struttura sanitaria sta facendo miracoli»
Fontana: il nuovo decreto non basta

«Per invertire il trend stiamo pensando anche ad altre soluzioni ma una delle difficoltà è che non riusciamo a trovare macchinari e strumenti indispensabili per aumentare la nostra capacità ricettiva».

L’aver applicato le ulteriori misure restrittive, chieste dal governatore della Lombardia Attilio Fontana, a tutta Italia è una «buona precauzione» per impedire che «quello che accade da noi possa estendersi nel resto del paese». Lo spiega Attilio Fontana in un’intervista a La Stampa.

Solo mercoledì in Lombardia ci sono stati altri 1.500 contagiati e la struttura sanitaria lombarda «sta facendo miracoli», ma anche i miracoli, adesso «rischiano di non bastare. Se la curva dei contagi aumenta non saremo più capaci di dare risposte». Per invertire il trend «stiamo pensando anche ad altre soluzioni ma una delle difficoltà è che non riusciamo a trovare macchinari e strumenti indispensabili per aumentare la nostra capacità ricettiva». C’è già pronto «un progetto per un nuovo ospedale a City Life, da 300 posti. E stiamo cercando di acquistare respiratori in tutto il mondo. Purtroppo non è facile, sono tutti terrorizzati».

I focolai ora «sono nella Bergamasca e sta partendo con virulenza anche Brescia. Nel Lodigiano invece la situazione si è attenuta e questo dimostra che la chiusura era giusta».

Teoricamente «avremmo bisogno di almeno 500 medici e 1.200 infermieri. Quelli che riusciremo ad assumere adesso sono 400 medici e 5-600 infermieri. Inoltre contiamo di aggiungere altri 500 posti per la rianimazione».

Un commento sul nuovo decreto: «Si poteva fare di più. Dopo un’attenta valutazione del testo del Dpcm, anche con i sindaci dei capoluoghi e con Anci, bisogna risolvere alcuni temi ancora irrisolti, a partire dalla sicurezza dei lavoratori impegnati nelle filiere produttive lasciate operative dal decreto. Ci sono degli ambiti che non sono stati presi in considerazione rispetto alle richieste che avevamo mandato a Roma» ha detto Fontana al termine della riunione quotidiana con i sindaci dei comuni capoluogo e i presidenti di Anci e Upl con i quali ha esaminato il testo del Decreto approvato dal Governo nella notte.

«Sicuramente - ha spiegato Fontana - dovrà essere riesaminato perchè ci sono ancora alcune discrasie, ma il dialogo con il Governo, gli stakeholder e le organizzazioni sindacali prosegue per cercare di migliorare ulteriormente il documento così da dare risposte ancora più chiare e precise. Dobbiamo individuare nuove limitazioni e cercare di attrarre ulteriormente l’attenzione dei cittadini sulla necessità di fare di più rispetto a quello che è stato fatto fino ad oggi».

Il governatore ha quindi ricordato che, dal primo momento, si è guardato “alla tutela della salute dei cittadini e alla salvaguardia di tutti quei lavoratori che devono necessariamente lavorare perché fanno parte di filiere che sono imprescindibili per la vita quotidiana della nostra regione”.

“L’evoluzione epidemiologica - ha proseguito Fontana - anche oggi continua. Dobbiamo tenere strette le maglie dei contagi e fare in modo che i cittadini si attengano rigorosamente alle normative”.

Il presidente Fontana ha ancje ricordato che stata anche inviata una lettera al Governo “per sollecitare l’invio dei dispositivi di protezione personale che purtroppo sono ancora insufficienti”

Per quanto riguarda il trasporto pubblico, il governatore ha detto che va “rimodulato, non sospeso e su questo sono d’accordo tutti i sindaci. Faremo - ha concluso il governatore - una valutazione di quelle che potrebbero essere le linee guida da trasferire alle singole Agenzia di trasporto per prevedere una certa flessibilità a seconda delle esigenze territoriali”. (LNews)

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