Sulle strade della Bergamasca due morti ogni sette giorni

Il dato è emerso nel corso della 59ª conferenza Aci del traffico e della circolazione di Riva del Garda.

Aumenta il numero dei feriti, diminuiscono sensibilmente le vittime ed il numero degli incidenti stradali: i dati diffusi nel corso della 59ª conferenza Aci del traffico e della circolazione di Riva del Garda evidenziano che nel corso degli ultimi tre anni nella Bergamasca il pesante tributo per gli scontri avvenuti sulle nostre strade rimane pressoché stabile.

Il dato diffuso, che prende in analisi la situazione del triennio 1999-2001, evidenzia la controtendenza relativa al numero di persone che hanno avuto bisogno delle cure mediche: i feriti sono stati 4.517, rispetto ai 4.409 dell’anno precedente e 4.552 del 1999.

Il 2001 ha segnato un sensibile calo delle vittime, facendo registrare il livello più basso del triennio preso in considerazione. Le vittime della strada nel 2001 sono infatti stati 115, nove in meno rispetto all’anno precedente e sette in meno rispetto al 1999. Ma la media settimanale resta alta: due morti ogni sette giorni.

Anche il dato assoluto, relativo al numero di incidenti, è sensibilmente diminuito, con nove scontri in meno dal 2001 al 2000, mentre il calo rispetto al 1999 è di 92 incidenti in meno.

A conferma che la situazione degli incidenti stradali rimane pressoché stabile nel corso degli ultimi anni, il dato del 1995, sempre diffuso dall’Aci. In quell’anno nella Bergamasca vennero registrati 3.000 incidenti con 121 morti e 4.313 feriti.

Cosa si può dunque fare per cercare di arginare un fenomeno che sembra inarrestabile ? «Le azioni devono iniziare dalla formazione, dal mondo della scuola. In questo senso dobbiamo però constatare - dice il presidente dell’Automobile Club di Bergamo Pietro Polenghi - continue proroghe da parte del Legislatore in questa materia, primo fra tutte l’ennesimo rinvio del patentino per i ciclomotori dato ormai per certo da tempo ma rinviato di anno in anno. Questo dicasi anche per i comportamenti rischiosi di alcuni automobilisti: anche in questo caso uno degli strumenti giudicato da più parti essenziale per colpire i comportamenti recidivi, subisce un ulteriore proroga, mi riferisco alla patente a punti, che quasi certamente slitta al 2004. Serve davvero un impegno ed un coraggio concreto, in primo luogo da parte delle forze politiche, affinché davvero si possa finalmente iniziare a parlare di vera riduzione di questo drammatico bilancio».

(21/05/2003)

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