Sventa truffa telefonica a 89 anni:
voleva 2.800 euro, non ci sono cascato

Quando la voce dall’altra parte del telefono si è presentata come l’avvocato Molinari, intento a difendere il figlio finito in manette per aver investito un pedone, l’anziano si è allarmato.

Ma quando il sedicente legale ha iniziato a parlare dei soldi necessari per liberare l’arrestato, ha capito che qualcosa non tornava. E così, con un pizzico di intuito e tanta prontezza di riflessi, l’anziano è riuscito a mettere telefonicamente in fuga l’autore della truffa che, con tutta probabilità, gli sarebbe costata diverse migliaia di euro, oltre a quel senso di fallimento che spesso colpisce gli «over» vittime di raggiri. Come quelli messi a segno dalla cosiddetta «banda dell’avvocato Molinari» che da mesi sta imperversando in tutta Italia.

La banda è entrata in azione nel quartiere Carnovali, dove risiede Federico Trapletti, 89 anni, che racconta la telefonata ricevuta: «Era una mattina di qualche settimana fa - ricorda - la persona che chiamava diceva di essere l’avvocato Vittorio Molinari. Raccontava che mio figlio Ermanno aveva investito una persona con la macchina e che il ferito era finito in ospedale».

Il finto legale ha aggiunto che il figlio era nei guai perché l’auto risultava priva di assicurazione. «A quel punto - prosegue l’anziano - ho fatto presente che mio figlio non ha nemmeno la macchina, ma il tale dall’altra parte della cornetta mi ha subito detto che il mezzo era di un amico». E per concludere, il sedicente avvocato Molinari, che parlava un italiano corretto, ha avanzato una richiesta economica: «Mi ha detto che per togliere mio figlio dalle grane avrei dovuto sborsare 2.800 euro. Ma io non ci sono cascato».

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