Tafferugli alla Celadina nel 2005 per il pm fu un’azione premeditata

Gli anarchici protagonisti dai tafferugli alla Celadina il 12 novembre 2005 avrebbero premeditato l’azione. Lo ha sostenuto il pm Carmen Pugliese al processo in corso a Bergamo, chiedendo per 14 giovani imputati pene pesanti. «C’era un accordo preventivo», sostiene il pm, per quale lo dimostrerebbe il fatto che i manifestanti erano arrivati con «limoni (aiutano a respirare quando vengono sparati i lacrimogeni, ndr), gli oggetti da lanciare e la piantina della zona»; insomma, «nella mente di queste persone era già preventivato che l’azione sarebbe degenerata».I tafferugli scoppiarono il 12 novembre del 2005 alla Celadina, nei pressi del carcere, durante una manifestazione organizzata dall’area anarchica per portare solidarietà ai detenuti. I quattordici giovani a processo sono imputati per reati che, a vario titolo, vanno dalla radunata sediziosa alla partecipazione a manifestazione con il volto coperto, dal porto di strumenti atti a offendere al lancio di materiale esplodente (in questo caso petardi), fino al danneggiamento (due gomme bucate e un lunotto rotto alle auto delle forze dell’ordine), alle lesioni e alla resistenza aggravata a pubblico ufficiale. Secondo il pm ci sarebbe concorso non solo morale, ma anche materiale da parte di tutti gli imputati. Perché, ha spiegato il pm, «con il lancio di petardi ostacolavano l’intervento delle forze dell’ordine e permettevano così agli altri di portare a termine la loro azione». Questi atti, ha sostenuto il pm, «avevano il fine di sovvertire l’ordine pubblico e mettere in pericolo l’incolumità pubblica: questa non è resistenza da un anno di carcere, perché non aveva come scopo di liberarsi momentaneamente da un poliziotto».Per questo le richieste di condanna dell’accusa sono state pesanti: 5 anni ai tre padovani - i due fratelli Alessandro e Federico Salotto e Mario Ronzani - a Veronica Badoni di Olginate (Lecco) e al bergamasco Armando Leidi; tre anni e mezzo a Francesca Sironi di Milano e alla svizzera Lorena Simona Luppi; 4 anni e 8 mesi a tutti gli altri, e cioè Kenneth Grant Cameron (canadese all’epoca in Italia da turista), Dimitris Martsigas (greco residente a Bolzano), la bergamasca Anita Petteni e i faentini Chiara Cimatti, Lisa Gentilini, Gianluca Sangiorgi e Luca Zelani.Il pm ha anche chiesto che venga aperta un’inchiesta per falsa testimonianza contro un ventiduenne bergamasco che era stato sentito a processo come testimone.Le difese hanno invece chiesto l’assoluzione per i 14 imputati sostenendo, tra l’altro, l’assenza di elementi di prova contro i loro assistiti.Il collegio giudicante, presieduto da Giovanni Ferraro (a latere Bianca Maria Bianchi e Raffaella Mascarino), pronuncerà la sentenza il 20 ottobre.(10/10/2006)

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