Terno d’Isola, colto da raptus uccide la moglie

Un muratore di Terno d’Isola, Roberto Lussana, 50 anni, è in carcere con l’accusa di omicidio volontario: ai carabinieri avrebbe confessato di aver ucciso, in un raptus di follia, la moglie. Il corpo senza vita della donna - Daniela Consonni, 49 anni, impiegata in una cooperativa di consumo del paese - è stato trovato intorno alle 13 di oggi da una nipote nel cortile della palazzina in cui la coppia viveva. La vittima era caduta da un’altezza di circa 6 metri, morendo sul colpo. I carabinieri hanno capito subito che qualcosa non quadrava: hanno raccolto testimonianze e, nel tardo pomeriggio, quando il marito è tornato a casa lo hanno convinto a confessare. Teatro di questo dramma della follia una palazzina di via Castegnato a Terno d’Isola. Quando la nipote ha trovato Daniela Consonni senza vita, ha dato l’allarme e ha cercato di chiamare il marito: lui però si era allontanato, facendo perdere le proprie tracce. Sotto choc per l’accaduto, e probabilmente in preda al panico, Roberto Lussana ha vagato a lungo prima di rientrare. Qui ha trovato i militari ad aspettarlo e si è consegnato. Assistito dall’avvocato d’ufficio Rocco Gargano, nella caserma di Zogno, davanti al magistrato che si occupa del caso, il sostituto procuratore Maria Cristina Rota, e al capitano Stefano Bove, comandante della locale compagnia dell’Arma, ha confessato l’omicidio della moglie. L’avrebbe gettata dal balcone perché la donna gli avrebbe fatto dei malefici. L’uomo, che secondo i primi accertamenti in passato aveva già manifestato problemi psichici ma era del tutto sconosciuto alle forze dell’ordine. Sia il magistrato sia l’avvocato chiederanno una consulenza psichiatrica. In serata il muratore fermato è stato accompagnato nel carcere di via Gleno a Bergamo. (12/06/2006)

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