Terremoto, 268 le vittime e 387 i feriti
Ancora scosse, chiuso ponte importante

La Protezione civile ha purtroppo aggiornato nella mattinata di venerdì 26 agosto i dati delle vittime del terremoto che ha sconvolto soprattutto tre paesi di Lazio e Marche: i morti accertati sono diventati 268 (207 ad Amatrice, 49 ad Arquata e 11 ad Accumoli) e i feriti 387. Secondo quanto riferito dalla Protezione civile, sono 238 le persone estratte vive dalle macerie, di cui 215 dai vigili del fuoco e 23 dal Soccorso Alpino.

La terra non smette di tremare nelle zone colpite dal terremoto nel centro Italia. Alle 6,28 di stamani una scossa di magnitudo 4.8 ha provocato nuovi crolli ad Amatrice. Per fortuna non sono stati colpiti i vigili del fuoco, che hanno scavato tutta la notte per cercare dispersi all’Hotel Roma e in una casa privata. Ma un ponte sulla statale regionale 260, considerato strategico per portare aiuto ad Amatrice, è stato chiuso per il rischio di un crollo.

Nella notte erano state registrate altre quattro scosse, tra le 2 e le 2.30, la più forte di 3.8 gradi Richter (il sisma era stato di magnitudo 6.0), secondo l’Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia (Ingv). Altre scosse minori hanno seguito quella delle 6,28. I nuovi movimenti della terra hanno reso angosciosa la seconda notte nelle tendopoli delle centinaia di sfollati, in aggiunta alla temperatura scesa a 8-10 gradi. Giovedì pomeriggio ad Amatrice (Rieti), uno dei Comuni più colpiti, c’era stata una scossa di 4.3 gradi Richter.

Nella notte sono state circa un centinaio in totale le repliche del terremoto nel Reatino, la cui intensità si è ridotta rispetto a quella dei terremoti avvenuti nella giornata di giovedì. Quasi tutte le scosse registrate nella notte sono state infatti di magnitudo compresa fra 2 e 3. Soltanto due sono state più intense: la più forte, di magnitudo 4,8, è avvenuta alle 6,28 nella zona appunto di Amatrice, nel margine meridionale della faglia.

Sale così a oltre 800 il numero dei terremoti avvenuti dall’inizio della sequenza, a partire cioè dalla scossa di magnitudo 6 delle 3:36 del 24 agosto. ’«In realtà sono stati molto più numerosi, forse migliaia, considerando anche quelli di magnitudo inferiore a 2’», osserva il sismologo Massimo Cocco, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).

Sulla base degli accordi fra l’Ingv e la Protezione Civile vengono infatti comunicate in tempo reale le scosse di magnitudo superiore a 2,5, o superiori a 2,0 in situazioni critiche come quella attuale. «Considerando anche le scosse di magnitudo 1, il numero complessivo potrebbe salire a diverse migliaia - ha detto ancora Cocco - e quando processeremo anche i dati rilevati dalle stazioni mobili potremmo arrivare a decine di migliaia di eventi».

Resta la preoccupazione, intanto, per i cosiddetti sciacalli, i ladri intenzionati a entrare nelle case abbandonate. Le forze dell’ordine presidiano in forze i borghi, ma alcuni gruppi di cittadini si sono organizzati autonomamente. Soprattutto diversi giovani hanno preferito dormire in tende proprie più vicino alle abitazioni.

Una nuova tendopoli per gli scampati al sisma è stata intanto allestita ad Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli, tra i paesi più colpiti dal sisma. Può contare su 30 tende, per un centinaio di posti letto.

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