Tetto di un rustico crolla su un’autoTragedia sfiorata a Cividate

Dramma sfiorato alla cascina «Motta Bassa» di Cividate per l’improvviso crollo del tetto di un rustico, piombato su un’auto all’interno della quale c’era una donna, intenta a parcheggiare. La donna, Fausta Vaglietti, 62 anni, abita col figlio e il nipotino in un’altra ala della cascina. È rimasta sotto le macerie e se l’è vista brutta, ma alla fine se l’è cavata con tanto spavento e un leggero trauma alla spalla destra. Se il tetto fosse crollato solo qualche minuto dopo, nell’auto, con la donna ci sarebbe stato anche il nipotino di sette anni.La donna, infatti, come tutte le mattine, stava scaldando l’auto per portare poco più tardi il nipote di sette anni alle scuole elementari del paese. Quando il tetto è caduto, era poco prima delle 7 del mattino, il bambino era ancora in casa. La cascina dove è avvenuto l’incidente si trova trenta metri all’interno della strada provinciale «Calciana», in prossimità della stazione ferroviaria di Calcio. Il vecchio caseggiato è abitato dalla donna, dal figlio Piero Panseri, e dal nipotino Omar. Fausta Vaglietti ha raggiunto il cortile, per avviare la sua Pugeot 407 alimentata a gas, per riscaldare il motore e l’abitacolo dell’auto. Poi la donna ha fatto retromarcia per portare l’auto vicino al portone d’uscita, sotto il tetto di un rustico che è un passaggio obbligato per uscire dalla cascina.Una volta vicino al tetto sul cofano sono arrivate le prime tegole, poi è venuto giù tutto il resto del tetto, circa trenta metri quadrati di coppi e pesanti travi in legno, finiti sull’auto dove c’era la donna, rimasta nell’abitacolo. La donna, nonostante la quantità di materiale finita sull’auto, è riuscita ad aprire la portiera e a trovare un varco per uscire e mettersi in salvo. Sul posto, insieme ai carabinieri di Martinengo, sono intervenuti i vigili del fuoco di Romano che hanno lavorato due ore per liberare l’auto e il cortile dalle macerie, delimitando quindi il resto del cascinale, dichiarato inagibile. La donna è stata portata all’ospedale di Chiari, dove è stata visitata e poi dimessa con prognosi di sei giorni.(30/01/2006)

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