Torrente Riso, dubbio inquietante
M5S: «Rischio materiale tossico»

Dentro il muro di contenimento della scarpata che dà sul torrente Riso c’è una bomba ecologica? Sostanze tossiche sotto la pista ciclabile che da Gorno scende fino a Ponte Nossa?

E chi può garantire che le acque del torrente che si riversano nel fiume Serio non siano contaminate dalle numerose colate che escono da quel muro? Per ora queste domande si limitano a insinuare il dubbio, un dubbio documentato da alcuni scatti fotografici che il Movimento 5 Stelle si è preso la briga di fare là dove alcuni cittadini della Valle del Riso («e non solo», dicono) l’ha condotto.

Siamo nelle vicinanze del ponte della pista ciclopedonale che attraversa il torrente, più o meno a metà strada tra la località Fondo Ripa e la Pontenossa Spa, sulla sponda orografica destra. Zona di miniere: qui rimasero attive fino al 1982, quando la Samin-Eni decise la chiusura a Gorno e Oneta perché l’estrazione dello zinco non era più remunerativa.

La questione è segnalata da Alan Vassalli, Fabio Gregorelli e Stefano Reale, consiglieri comunali del M5S a Scanzorosciate, Bergamo e Treviolo che venerdì hanno girato al deputato Massimo De Rosa, vicepresidente della VIII Commissione ambiente territorio e lavori pubblici, all’europarlamentare Marco Zanni e al consigliere regionale Dario Violi, «affinché vengano tempestivamente effettuate nuove verifiche a scopo precauzionale».

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