Tram, non consentiti i passaggi a livello

I lavori per il tram procedono e in Consiglio comunale torna la questione dei passaggi a livello. L’occasione per toccare l’argomento è stato l’aumento di capitale di Atb Mobilità di 1,5 milioni di euro per consentire la prosecuzione del progetto della tramvia. «Si tratta di una quota analoga a quella versata dalla Provincia – ha detto l’assessore al Bilancio Dario Guerini –. Il Comune copre la cifra a bilancio con mezzi propri», senza quindi la necessità di accendere mutui e senza intaccare altri capitoli. «Le opere procedono e si spera che almeno per l’estate 2009 ci sia la prima corsa a pagamento sulla tratta per Alzano. Ora la questione diventa finanziaria e politica – ha affermato Franco Tentorio (An), facendo riferimento anche al dibattito con la Regione sui finanziamenti – bisogna evitare che con i tram consegnati e il cantiere pronto non ci siano i fondi per attivarli». La questione dei passaggi a livello è stata sollevata da Guglielmo Redondi (Lega): «In via Serassi, come in via Verdi, ci sono intersezioni con i binari molto frequentate. Il semaforo potrebbe non bastare». «Meglio tutelare i cittadini», ha aggiunto la collega Silvia Lanzani. Anche l’azzurro Maurizio Bonassi ha affermato che «se il tram viaggerà veloce, sarà indispensabile un segnale forte in concomitanza col passaggio». «Il tram viaggerà a vista vicino ai semafori, a un massimo di cinque chilometri orari, quindi sarà pronto a ogni imprevisto» ha replicato l’assessore Guerini, cui ha fatto eco Simone Paganoni (Lista Bruni): «In nessuna città, europea, il tram ha i passaggi a livello». Del resto la spiegazione tecnica era arrivata da Atb Mobilità in commissione: «Per questo mezzo i passaggi a livello non sono consentiti».BAR E RISTORANTI LIBERALIZZATIÈ stata, inoltre, revocata per adeguarsi alle nuove normative regionali la delibera consiliare del 2007 riguardante i criteri di rilascio delle autorizzazioni per le attività di somministrazione di alimenti e bevande. In pratica non ci saranno più le limitazioni previste in passato e chi vorrà aprire un bar o un ristorante non dovrà più rispettare la distanza di 100 metri tra un esercizio e l’altro, oltre al tetto massimo di 598 licenze sul territorio cittadino. Una liberalizzazione che, tra la Lega, ha suscitato qualche preoccupazione soprattutto per la sua applicazione in Città Alta.(20/12/2008)

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