Trapianto di intestino ai Riuniti Salvo un bambino di 7 anni

«La cosa più buona del mondo? La pizza, che domande». Risposta ovvia per un bambino, soprattutto se napoletano, ma non per Marco, 7 anni, che ha iniziato a mangiare la pizza «per davvero» soltanto da qualche settimana, dopo che il 14 giugno scorso è stato sottoposto a un delicatissimo trapianto di intestino, una sorta di liberazione dalle catene che fin dalla nascita lo costringevano ad alimentarsi «artificialmente», per via endovenosa o attraverso una gastrostomia (un tubicino inserito all’altezza dello stomaco).Oggi Marco (nome di fantasia per tutelarne la privacy) sta bene ed è il terzo bambino in Italia ad essere stato sottoposto a un trapianto di intestino: come i due che lo hanno preceduto, deve ringraziare i Riuniti di Bergamo, l’unico ospedale pubblico italiano autorizzato dal ministero della Sanità ad eseguire questo genere di interventi in età pediatrica. Il piccolo, figlio di una coppia napoletana, è nato affetto dalla Sindrome di Berdon o «MMIHS», la «Megavescica - Microcolon - Ipoperistalsi Intestinale», una rarissima malattia che, pur senza ostacoli apparenti, impedisce i movimenti dell’intestino e, di conseguenza, il regolare transito degli alimenti ingeriti. Fino a una decina di anni fa, Marco non sarebbe sopravvissuto a lungo, ma anche solo tre anni fa, l’unica speranza sarebbe stato un costosissimo intervento a Miami, negli Stati Uniti.(27/07/2008)

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