Trasloca l'azienda sulle sponde
del Serio: al suo posto un parco

Da area produttiva a verde pubblico. Così verranno trasformati 30 mila metri quadri situati in una delle zone più pregiate dal punto di vista naturalistico del territorio di Pedrengo: la sponda del fiume Serio. Un'importante operazione urbanistica e industriale, frutto di una lunga concertazione attuata dall'Amministrazione comunale porterà al trasloco dell'attività di materiali inerti dell'azienda Tadini nel comparto industriale del paese, al confine con Torre de' Roveri. È stato infatti adottato dal Consiglio comunale il Piano integrato di intervento che permette di ottenere uno standard qualitativo ambientale a beneficio della comunità. Infatti l'area naturalistica del fiume Serio riacquisterà la propria connotazione ambientale, trasformandosi in un polmone verde fruibile dalla cittadinanza.

Un'operazione attesa da 20 anni
«Finalmente siamo riusciti a concludere il Piano, dopo tanti anni di proposte e aspettative. Se ne è cominciato a parlare vent'anni fa, si tratta di una complessa operazione urbanistica dove in gioco c'erano, da una parte interessi economici e produttivi, dall'altra obiettivi ambientali e sociali - sottolinea il sindaco Mirco Perini -. L'area di proprietà Tadini sul fiume Serio fin dal 1990 è stata per il nostro gruppo "Insieme per Pedrengo" un obiettivo prioritario per poter acquisire, ripristinare e rendere fruibile alla cittadinanza un angolo di territorio di notevole pregio ambientale, quale la sponda del fiume Serio». «L'operazione - continua il sindaco -, impostata con la stesura e approvazione dell'attuale Piano regolatore generale approvato con la Giunta Viganò, è stata perseguita con tenacia dalla Giunta attuale, in quanto condivisa da tutto il gruppo di maggioranza. In particolare gli assessori all'Urbanistica Giuseppe Ghislandi e all'Arredo urbano Franco Fazzolari, costantemente coadiuvati dal segretario comunale e dal responsabile dell'ufficio tecnico Maurizio Battaglia, hanno seguito tutti i passaggi burocratici necessari a cominciare dall'approvazione nell'ottobre del 2007 del Documento di inquadramento per la presentazione dei programmi integrati di intervento nel territorio comunale».

Un nuovo capannone
L'attività Tadini occupa sulla sponda del fiume Serio una superficie di circa 19 mila metri quadri che con le aree in parte demaniale e in parte di proprietà comunale raggiunge i 30 mila metri quadri. Un'area caratterizzata da una notevole valenza ambientale e paesaggistica, la quale verrà riqualificata e diventerà un parco pubblico di proprietà comunale. Il tutto a costo zero per il Comune. Di conseguenza l'attività produttiva Tadini viene spostata in una zona di circa 70 mila metri quadri destinata a terziario, commerciale per la sola vendita di prodotti ingombranti e produttivo. Una zona di multiproprietà gestita dalla società Do.Ro Global Service Srl di Brusaporto. La Tadini dunque realizzerà un nuovo capannone di circa 3.500 metri quadri su una superficie di circa 18 mila. Progettista dell'intera operazione urbanistica è la Domus Engineering di Brusaporto. «La zona scelta per il nuovo insediamento Tadini - precisa l'assessore all'Urbanistica Giuseppe Ghislandi - si trova al confine con Albano Sant'Alessandro dove è presente già un'area produttiva. Quindi si tratta di un comparto del territorio che ha già questa vocazione. Sarebbe stato molto difficile per il Comune di Pedrengo acquisire in altro modo l'area Tadini, considerato che avrebbe dovuto espropriarla, con tutte le difficoltà che questo avrebbe comportato, e pagarla per un valore almeno di un milione di euro».

Opere pubbliche per 1 milione
L'operazione urbanistico-ambientale consentirà al Comune di realizzare nuove strutture pubbliche per un valore di circa 1 milione e mezzo di euro e di ottenere oneri di urbanizzazione che porteranno un gettito nelle casse del Comune pari allo stesso valore e in futuro nuovi introiti dalle imposte Ici e Tarsu. «Abbiamo anche considerato che, in una situazione economica negativa come quella attuale con quotidiani licenziamenti e lavoratori in cassa integrazione, - aggiunge il primo cittadino - non fosse da sottovalutare che l'operazione per un certo periodo creerà posti di lavoro nell'edilizia e quindi nell'indotto. Successivamente consentirà nuova occupazione nelle attività commerciali e produttive che andranno a insediarsi».

Minoranze contrarie
L'area sul fiume Serio verrà interamente riqualificata e attrezzata per la fruizione del pubblico. Verrà realizzata una pista ciclabile che in futuro verrà collegata alla ciclovia anulare che da Seriate, attraverso il parco del Serio raggiunge Villa di Serio, Alzano, Ranica, Torre Boldone e il capoluogo. Il piano è stato approvato a maggioranza con i voti contrari delle minoranze. Pollice verso dai consiglieri della lista civica «L'altra voce» i quali hanno evidenziato la mancanza di una verifica sui rischi ambientali, l'eccessiva dimensione dell'intervento complessivo del Piano e la penalizzazione di un'area verde esistente a confine con Torre de' Roveri che avrebbe dovuto essere preservata dal punto di vista ambientale.

Il nodo della viabilità
Nello specifico, il consigliere Adriano Nava ha rimarcato che via Garibaldi avrebbe dovuto essere maggiormente protetta dai flussi di traffico e che lo standard qualitativo avrebbe dovuto fornire risorse anche per il miglioramento della viabilità. Dal canto suo il consigliere Giacomo Tomaselli della lista civica «Arcobaleno» ha rimarcato l'assenza di una valutazione sull'impatto del traffico nel comparto industriale dove è previsto il trasferimento della Tadini e ha puntato il dito sulla scelta di attuare una variante escludendo la valutazione dell'intervento nell'ambito del Piano di governo del territorio.

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