Tre Comunità montane si accordano per gestire con un sistema integrato le pratiche catastali

Si chiama Catasto, e il termine appare più che appropriato: le pratiche, infatti, giacciono perennemente «accatastate», nella vana speranza di essere aggiornate. Come succede nelle Comunità montane dell’Alto Sebino (con sede a Lovere), del Monte Bronzone-Basso Sebino (con sede a Villongo) e della Valle Cavallina (con sede a Casazza), dove sono giacenti, in attesa di essere smaltite, migliaia di pratiche: 3.438 classificazioni catastali arretrate e 15.120 volture da recuperare.

Per dare una scossa alla burocrazia assopita del Catasto, le tre Comunità montane hanno deciso di mettersi insieme per istituire un «Sistema catastale integrato» comune, con poli decentrati, che verrà gestito da una società ad hoc, la «Comm». Le mappe catastali verranno copiate e memorizzate su computer così da ottenere una «banca dati» consultabile in tempo reale.

Il progetto è stato concordato nei giorni scorsi da Ferruccio Ducoli, Celestino Bettoni e Giovanni Sanga, presidenti delle tre Comunità montane interessate, e la sua attuazione è resa possibile dai finanziamenti concessi dal Comitato tecnico interministeriale per la Montagna: circa 465 mila euro, pari al 60% dell’importo complessivo previsto di 780 mila euro. Il rimanente 40% (circa 315 mila euro) verrà suddiviso tra le tre Comunità Montane. Della somma messa in preventivo 310 mila euro serviranno per stipendiare il personale, 30 mila per la formazione del personale, 70 mila per gli specialisti affiancati al personale, per il controllo ed il collaudo, 70 mila per il coordinamento e la gestione del progetto. La somma restante verrà utilizzata, tra l’altro, per l’acquisto di apparecchiature tecniche e mobili d’ufficio, per l’affitto dei locali e per le spese generali.

(08/03/2004)

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