Tre in ospedale dopo una sparatoria
Ora è nei guai tutta la banda: 11 fermati

Tre di loro erano stati fermati lo scorso 20 maggio a Treviglio: si erano presentati in ospedale dopo un conflitto a fuoco con i carabinieri nel Bresciano. Nella notte tra il 26 e il 27 maggio i carabinieri della compagnia di Abbiategrasso (Pavia) hanno eseguito i fermi a carico del resto della banda, con l’ipotesi di associazione per delinquere finalizzata alla realizzazione di spaccate.

A carico degli indagati, tutti albanesi, sono stati raccolti gravi indizi in merito alla consumazione di decine di furti in danno di tabaccherie e farmacie delle province di Milano, Pavia, Bergamo e Brescia che sono state razziate dalla banda.

«Una banda di professionisti pronti a tutto». Così il procuratore di Pavia Gustavo Cioppa definisce il gruppo di banditi albanesi arrestati nel corso dell’operazione. In un mese e mezzo hanno messo a segno 14 colpi tra attività commerciali e abitazioni sparse tra le province di Milano, Pavia, Bergamo e Brescia.

Tutti pregiudicati dai 23 ai 34 anni, tre dei quali già in carcere dallo scorso 20 maggio dopo essere stati bloccati dai carabinieri di Brescia dopo un conflitto a fuoco nel corso di un inseguimento: i tre erano stati bloccati all’ospedale di Treviglio. I militari hanno ferito i malviventi e sono riusciti ad arrestarli subito dopo un furto.

«I furti contestati sono 14 ma ipotizziamo che ne abbiano commessi a decine - spiegano gli investigatori - Rubavano auto di grossa cilindrata a cui montavano altre targhe per rendere più difficile l’individuazione. Legavano cavi d’acciaio alle auto e alla saracinesca per scardinarla e poi utilizzavano la vettura come ariete per spaccare le vetrine». Diversa la strategia per i furti in appartamento. Gli obiettivi erano scelti dopo appostamenti e sopralluoghi.

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