Trello e Cornasola, un piano di risanamento contro il dissesto idrogeologico sotterraneo

Conclusa la fase di studio del dissesto idrogeologico sotterraneo che ha colpito le località Trello e Cornasola a Lovere, scatta ora la progettazione degli interventi per porre rimedio alla precaria situazione. È quanto emerso durante l’ultimo consiglio comunale a Lovere. Il geologo Gilberto Zaina di Darfo, cui era stato affidato l’incarico di analizzare il sottosuolo loverese, ha illustrato i risultati delle indagini, concentratesia Trello, nel sottosuolo della fascia territoriale a ridosso di Trello, tra viale Dante e via Castelli, e il sottosuolo della località Cornasola, tra il porto turistico e il convento dei frati.La differenza tra le due località sta nella composizione chimica e fisica del terreno. Trello si trova su una dolina, caratterizzata dalla presenza di placche gesso e anidriti che si alternano a diverse cavità riempite con materiale sabbioso e acqua. Cornasola è caratterizzata da uno strato di roccia, detta grès, che poggia a sua volta su uno strato di gesso. Il grès quindi si muove verso valle, anche se si tratta di fenomeni estremamente limitati e dilazionati nel tempo.

A Trello invece la situazione è decisamente peggiorata nel giro degli ultimi due o tre anni. Oltre ad essere una dolina, il sottosuolo gessoso viene eroso dalle infiltrazioni di acqua mineralizzata e dai fenomeni legati all’antropizzazione. Ma ci sono altre concause, fra cui la costruzione delle gallerie della statale 42, elemento che ha modificato il deflusso normale delle acque e che, togliendo acqua dolce alle acque mineralizzate, ha accelerato il fenomeno di erosione del gesso. In secondo luogo, potrebbero essere state le perdite d’acqua dovute a cedimenti dei condotti della rete idrica, che si sono spezzati proprio per gli sprofondamenti del terreno; in terzo luogo la costruzione di nuovi edifici; e infine l’infiltrazione di acqua piovana. Il comune ora incaricherà un pool di geologi e di ingegneri idraulici che dovranno redigere uno studio di fattibilità e un progetto preliminare per porre un rimedio al dissesto. L’obiettivo è ottenere lo studio di fattibilità nel giro di 4 o 5 mesi per poter poi mettere in cantiere il prima possibile interventi di risanamento del sottosuolo.

(28/10/2005)

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