Treni, indagine Pd: l’85% dei pendolari è insoddisfatto

Il questionario e i risultati

Bonus disattivato, linee in ritardo cronico e i pendolari sempre più insoddisfatti: l’85% dei viaggiatori sentiti dal Pd Lombardia con un questionario specifico sul trasporto ferroviario sono scontenti del servizio Fs. Sono ancora undici infatti le linee ferroviarie che nel mese di settembre, secondo gli ultimi dati appena resi disponibili in Regione, non hanno raggiunto la soglia minima di affidabilità, superando l’indice che darebbe ai pendolari diritto al bonus, ovvero allo sconto sull’abbonamento del mese successivo. Bonus ora sospeso perché la Regione non ha ancora rinnovato il contratto con Trenitalia, scaduto a fine 2007. Quattro di queste linee interessano Bergamo e provincia: la Milano.Bergamo (via Carnate), la Lecco-Bergamo-Brescia; la Bergamo-Treviglio-Cremona e la Milano-Treviglio-Cremona. Il Partito democratico in Regione Lombardia ha anche reso noto l’esito del questionario sulla soddisfazione per il servizio ferroviario distribuito a fine ottobre in 50 stazioni lombarde. Sono stati analizzati i primi mille questionari pervenuti. «Nei pendolari c’è forte insoddisfazione – dichiara la responsabile regionale ambiente del Pd Maria Berrini -. L’85% di coloro che ci ha risposto si dichiara poco o per nulla soddisfatto e il 53% ritiene peggiorata la qualità del servizio negli ultimi due anni. I problemi principali lamentati da chi prende il treno sono, in ordine, la pulizia e qualità delle carrozze (il 93% ha espresso insoddisfazione), il sistema di climatizzazione e riscaldamento che spesso non funziona bene (81,6%), la mancanza di informazioni su ritardi e soppressioni (76,4%). Complessivamente negativo anche il giudizio sulla gradevolezza del luogo di attesa (68,8%), sul prezzo del biglietto (66%) e sulla difficoltà a trovare posto a sedere (64,4%). Ciò significa che basterebbe tutto sommato poco per migliorare il servizio agli occhi degli utenti». Oltre a questi dati qualitativi, il Pd punta il dito contro i dati quantitativi sulla affidabilità del servizio sulle diverse linee, ancora una volta sconfortanti, e propone di congelare gli aumenti tariffari per il 2009 e 2010 e di trasformare il mancato bonus in un abbonamento mensile gratis per i pendolari delle linee più penalizzate. «In queste condizioni – spiega il consigliere regionale Giuseppe Benigni – aumentare le tariffe è improponibile soprattutto per i pendolari bergamaschi che sono i più colpiti dai disagi, e che oltretutto non ricevono più il bonus. Occorre fare come in Liguria, dare gratis ai pendolari delle linee più problematiche l’abbonamento di dicembre, o scontare l’annuale di una mensilità». Ma secondo Benigni c’è anche un problema di risorse. «Negli ultimi nove anni la Regione ha investito di risorse proprie poco più di 42 milioni di euro e 30 pensa di investirne nei prossimi tre anni – spiega il consigliere -. Solo lo 0,37% del bilancio, troppo poco. Ma la Regione deve anche chiedere più risorse allo Stato anni per l’acquisto di nuovi treni (688,67 milioni in nove anni) perché, per la propria densità abitativa, deve poter ricevere almeno 200 milioni in più all’anno». Secondo i dati diffusi dal Pd, tratti dai documenti ufficiali della Regione, solo il 39% delle risorse messe a disposizione negli ultimi anni è stato effettivamente speso, e dei 92 nuovi treni ordinati ne sono arrivati, e quindi sono stati pagati, solo 26, poco più di un quarto.(27/11/2008)

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