Treni, Legambiente torna all’attacco
«Flotta nuova? Due motrici del ’76»

Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente Lombardia: «Trenord ha fatto arrivare due automotrici 668 dal deposito locomotive di Siena, anno di produzione 1976 (età 39 anni), a quello di Cremona».

«A rimettere in moto questi vecchi treni, fermi da anni in Toscana, ci penseranno gli operai del deposito cremonese e si aggiungeranno alla flotta di 70 vecchie automotrici a diesel che ancora sono utilizzati a Cremona. Il deposito della città del torrazzo diventa sempre più il cimitero degli elefanti con settantadue automotrici in organico oltre che vecchie anche molto rumorose e con emissioni fortemente inquinanti. I due “vecchi” treni opereranno sulle linee del Cremonese, del Bresciano, del Mantovano e della Bergamasca».

Balotta evidenzia che «non è passato un mese da alle dichiarazioni: “Entro la fine del 2015, i treni più vecchi della flotta (non dotati di climatizzazione) saranno dismessi. Il piano di investimenti proseguirà, in condivisione con Regione Lombardia, per dotare il servizio ferroviario regionale di una flotta moderna all’altezza delle attese dei nostri Clienti”».

«La primavera-estate collassata di Trenord non finisce mai – attacca Balotta –. In primavera è saltata la manutenzione dei treni, poi è esploso il caso dei convogli “lumaca” che gonfiavano la busta paga dei macchinisti grazie ad un accordo sindacale paradossale, in estate è esplosa l’emergenza dei condizionatori forno, dei finestrini a pezzi, delle soppressioni dei treni, dei ritardi insopportabili e delle porte aperte. Qualche giorno fa si era scoperto si che tra le cause della maxi soppressione dei treni e dei ritardi c’è anche l’organizzazione dei turni di ferie sbagliata che fa mancare ogni giorno un centinaio di ferrovieri. Per evitare nuove cancellazioni l’azienda ha unilateralmente istituito un premio di 50 euro di bonus a chi lavora il giorno di riposo. 50 euro che si aggiungono ai 250 euro lordi che già percepiscono giornalmente macchinisti e capitreno che fanno schizzare i costi di gestione di Trenord alle stelle. Queste forme di retribuzione, che solo Trenord può definire innovative, verranno coperte a fine anno da un nuovo poderoso aumento dei contributi pubblici per coprire i costi fuori controllo di una gestione aziendale in perenne emergenza».

Nei giorni scorsi proprio sul tema delle retribuzioni si era registrato un botta e risposta fra Legambiente e Trenord..

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