Troppo caldo in quotae l’afa la fa da padrona

Fa davvero caldo. E la «colpa» dei +32° C sulla nostra pianura, è da imputare al troppo caldo che è arrivato in quota, fra i 2.000 e i 7.000 metri, nella cosiddetta «casa dei temporali». È questo quanto evidenziava anche lunedì 23 giugno alle 12 il radiosondaggio dell’atmosfera sopra l’aeroporto di Milano-Linate, con lo zero termico incontrato dal pallone solo a 4.300 metri di quota e tutto un ampio spessore della nostra alta atmosfera che non presenta al momento i requisiti di freddo e di umidità indispensabili per generare dei temporali significativi. D’estate, quando le perturbazioni atlantiche spostano il loro letto verso la Scandinavia, è compito da sempre dei temporali di calore quello di rimescolare al meglio la nostra atmosfera. Aspirando caldo dal basso nella fase ascendente del mattino, e restituendo con le discendenze delle precipitazioni il fresco prelevato dai -50° C (che anche d’estate caratterizzano la sommità dei cumuli temporaleschi) portano a terra periodicamente un po’ di «frigorie», proprio quello che serve per contenere l’effetto termico della ben più nota «caloria». È questo dunque l’indispensabile «condizionatore» atmosferico estivo, sotto forma di aria fresca che le brezze di monte (quelle che scendono al piano dopo le 22, quando si inverte il flusso d’aria nelle Valli) portano poi quotidianamente verso la pianura. Se manca questo meccanismo, il caldo è destinato ad aumentare giorno dopo giorno, complice un sole che in questi giorni è ai suoi massimi di elevazione in cielo, complice l’alta pressione che aggiunge altro caldo da compressione verso gli strati d’aria inferiori, portando il tutto all’afa pesante dei bassi strati, quella che ci fa respirare male e riduce la dispersione di calore dal nostro corpo. In ogni caso, l’ondata di caldo attuale dovrebbe «sgonfiarsi» verso i primi di luglio, forse con un piccolo anticipo temporalesco sulle Orobie fra venerdì e sabato prossimi, e che anzi, per la metà di luglio si intravedono temperature che potrebbero portarsi anche leggermente sotto norma. Ma sono previsioni «lontane», ancora dotate di ampi margini di errore.(24/06/2008)

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