Turismo, Bergamo guarda ad Est

Saranno rapporti nuovi e certamente migliori quelli fra l’Italia e la Repubblica Ceca, quelli fra la Lombardia e la regione sud di lassù, quelli tra Bergamo e Brno. Rapporti di stampo opposto rispetto ai precedenti, quelli che risalgono a due secoli orsono quando l’affascinante cittadina ceca era la prigione di tanti cospiratori carbonari, tra questi anche un bergamasco. Carlo Foresti, giovane praticante farmacista di Tavernola, passò un anno e mezzo della sua vita dentro la fortezza dello Spielberg che domina Brno: erano i tempi della Giovine Italia, i tempi di Silvio Pellico e Piero Maroncelli. Tempi bui, anche per l’«immagine» della città, ma allora non ci si puntava. Tempi nuovi, adesso, su questo versante, adesso che lo Spielberg è un’attrazione turistica e al massimo «imprigiona» chi vuol stare al fresco nei sotterranei delle Casematte, adesso che la Repubblica Ceca, dopo il sì referendario, sta per entrare nell’Unione europea, adesso che l’isolamento dei Paesi dell’Est è in procinto di diventare un ricordo.

Con il supporto concreto dell’Agenzia per lo sviluppo turistico, con la spinta forte della Provincia e con l’appoggio della Regione Lombardia) Bergamo apre un ufficio turistico a Brno, città che con i suoi 350 mila abitanti è un vero e proprio referente economico, culturale (sei università e molto selettive) e turistico per l’ex Cecoslovacchia e per l’Est in generale.

Un palazzo settecentesco nella piazza principale di Brno, a poche decine di metri dalla stazione. Un palazzo circondato da altri edifici storici in gran parte recentemente ristrutturati. Al terzo piano del palazzo di piazza Novosti che rappresenta un punto d’incontro artistico e commerciale della città, oggi c’è l’ufficio turistico bergamasco. Uno spazio luminoso, semplice e accattivante dominato dalla presenza di materiale promozionale, pubblicazioni, opuscoli, veri e propri libri sulle varie «offerte» della terra orobica: natura, cultura, sport, arte, gastronomia.

(25/06/03)

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