Un bergamasco da Christchurch:
noi bene, ma la casa non ha retto

«Cari amici, in famiglia siamo tutti sani e vivi anche se fuori c'e' il finimondo, sembra tutto irreale, le scosse non finiscono piu', la gente e' ferma sui marciapiedi attonita, piove e si abbracciano tutti».  È la testimonianza di Fiorenzo Peloso, trasferitosi dodici anni fa a Christchurch colpita dal terremoto.

«Cari amici, in famiglia siamo tutti sani e vivi anche se fuori c'e' il finimondo, sembra tutto irreale, le scosse non finiscono piu', la gente e' ferma sui marciapiedi attonita, piove e si abbracciano tutti».


È la testimonianza pubblicata sulla propria bacheca in Facebook di Fiorenzo Peloso, 59enne agente di viaggio bergamasco trasferitosi dodici anni fa a Christchurch, in Nuova Zelanda, colpita da un violento terremoto nella notte (pora italiana) tra il 21 e il 22 febbraio.

«La nostra bella casetta non ha retto l'urto - prosegue Peloso - , i camini hanno ceduto distruggendo una gran parte di tetto e di futuro... Sui pavimenti c'e' un magma umido, di libri, vetri rotti, fiori senza vaso, foto, carte e cibo. ... Il garage è un macello, la strada davanti casa è allagata, il centro citta' evacuato e i ponti sono impraticabili».

«Sulla città piove e dentro il cuore pure, i pensieri non sono capaci di concretizzarsi in qualcosa di ragionevole. Domani sara' di nuovo un giorno di sole. Un abbraccio a tutte le persone che abitano nel nostro cuore - conclude Peloso - e a quelle che hanno mandato i loro pensieri di affetto».

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