Un piano delle Regione per salvare le malghe

Per salvaguardare e valorizzare gli alpeggi occorrono non solo interventi strutturali e infrastrutturali, ma anche interventi destinati a migliorare la professionalità di chi opera e a valorizzare i prodotti agricoli. Questa è la convinzione della vice presidente della Regione Lombardia e assessore all’Agricoltura, Viviana Beccalossi, dopo l’approvazione da parte della giunta regionale del piano regionale per gli alpeggi e le malghe al fine di salvarne l’attività e l’utilizzo per arginare il processo di abbandono dell’agricoltura di montagna.

In provincia di Bergamo sono 191 le malghe presenti, di queste 27 private, 121 pubbliche ed il resto miste o in comproprietà. Gli alpeggi sono 125, le aziende che li hanno utilizzati 627, il bestiame ammonta a 12.401 unità, di cui 8.542 bovini, 3.407 vacche, il resto capre, pecore e altri tipi di animali. Il piano riguarda gli alpeggi e malghe situati nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco e Sondrio e si articola in un arco di tempo di 5 anni (2004-2008) con uno stanziamento di circa 63 milioni di euro.

Gli interventi interessano la sistemazione dei fabbricati d’alpe, il miglioramento delle strade di accesso e di servizio, la realizzazione delle opere di approvvigionamento idrico ed energetico, il miglioramento dei pascoli sotto il profilo agronomico, l’assistenza tecnica per chi opera negli alpeggi (ad esempio per la caseificazione e la stagionatura dei formaggi), la formazione e l’aggiornamento professionale, la valorizzazione dei prodotti agricoli, grazie anche ad attività collaterali quali l’agriturismo l’escursionismo.

(08/03/2004)

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