«Un ponte non basta, merci sul ferro
450 treni e 32 miliardi per la rete storica»

«Un ponte non basta». Così il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, con un lungo e dettagliatissimo post dedicato ai progetti su ferrovie e ricostruzione del Paese, torna a parlare dell’ipotesi di costruire il ponte sullo stretto di Messina.

«Il dibattito sul ponte non mi interessa - scrive in risposta alle perplessità di “molti amici ambientalisti” -. Non lo considero una priorità e non lo sento come un problema. Il ponte non è il progetto ma è parte di un progetto. Considero una cavolata enorme pensare che le grandi opere siano lo sviluppo del Paese: sono strumenti e non fini. Non vi sono grandi o piccole opere ma opere inutili ed opere utili».

Delrio ricorda che uno degli obiettivi del suo dicastero è quello di «spostare il 30% delle merci dalla gomma al ferro nei prossimi tre anni». Un obiettivo per il quale «abbiamo tolto incentivi alla gomma e messi sul trasporto ferro e via mare» e sono previsti investimenti sulle Fs e si punta ad utilizzare anche l’Alta Velocità per le merci «rendendo pienamente utile l’investimento».

Il governo - ha aggiunto il ministro - vuole «cambiare passo sul trasporto pendolari e passeggeri regionali». «Non è una intenzione. Abbiamo stanziato 1,5 mld per il potenziamento dei corridoi regionali nell’ultimo contratto 2016 a favore di Rfi. Ma anche per i prossimi 10 anni vi saranno 32 mld per lo sviluppo della rete storica non Alta Velocità».

Risorse sono poi state investite per l’acquisto di nuovi treni:«4,5 mld nei prossimi 5 anni per completare l’acquisto di 450 nuovi mezzi. Gara già aggiudicata, non auspici». Delrio ricorda poi gli interventi fatti nel Mezzogiorno, con l’alta velocità in Sicilia, per la dorsale adriatica e per la Napoli-Bari, per la dorsale tirrenico, per i collegamenti tra Venezia e Trieste.

«Il progetto Casa Italia con il piano per il dissesto idrogeologico e l’edilizia scolastica, con il piano per la prevenzione sismica e gli stanziamenti straordinari per la sicurezza, cura e la manutenzione delle infrastrutture, con il piano per gli edifici culturali - conclude il ministro - rendono la cura del ferro parte di un idea di Italia che abbiamo. Il piano della rete ciclabile nazionale, dei cammini e il piano della mobilità turistica sostenibile indicano la diversa direzione di sviluppo che vogliamo intraprendere. Un ponte non basta».

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