Una cimice nella bottiglia di acqua minerale Multato il legale rappresentante della «Prealpi»

La Corte di Cassazione ha confermato l’ammenda nei confronti del legale rappresentante della «Fonti Prealpi Spa» di Almè: l’uomo era finito sotto processo per colpa di una cimice che era stata trovata in una bottiglia dell’acqua «Orobica» da una signora che l’aveva acquistata in un supermercato di Casalpusterlengo.

Il dirigente aveva sostenuto durante le udienze che dalle analisi eseguite non era risultata alcuna contaminazione: l’imbottigliamento dell’insetto era avvenuto solo per un caso fortuito, visto che lo stabilimento è dotato di sensori che individuano la presenza di corpi estranei.

Ma la Corte non ha condiviso la tesi: l’azione del sistema elettronico che controlla che corpi estranei non penetrino in bottiglia - sostiene la Cassazione - può essere stata aggirata dal fatto che l’insetto si sia aggrappato al tappo o si sia nascosto dietro l’etichetta. Ecco perché è stata scartata l’ipotesi del caso fortuito, e contestato il fatto che fossero state adottate tutte le precauzioni. La colpa non ricade sugli operai ma sul legale rappresentante che deve quindi rispondere della violazione delle norme igieniche.

(02/05/2004)

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