Una folla commossa a Cene
L'ultimo saluto per mamma Laura

Una folla commossa si è riunita per dare l'ultimo saluto a Laura Gava, la giovane mamma morta nel dare alla luce Giorgia, sua prima figlia. Numerose le persone che sono nella parrocchiale di Cene per il funerale della 35enne. La sua bambina è ancora ricoverata.

Una folla commossa si è riunita per dare l'ultimo saluto a Laura Gava, la giovane mamma morta nel dare alla luce Giorgia, la sua prima figlia. Numerose le persone che sono nella parrocchiale di Cene per il funerale della 35enne. La sua bambina, nata sabato di 31 settimane dopo un parto cesareo d'urgenza a Piario, è invece ancora al «Papa Giovanni» in città: sta abbastanza bene e i medici sono ottimisti.

La salma di Laura Gava è uscita dalla sua abitazione e qui è stata benedetta dal parroco di Cene don Camillo Brescianini. Un corteo silenzioso e composto ha attraversato il paese sotto la pioggia e ha raggiunto la chiesa parrocchiale per le esequie. Tanti i giovani e tante le donne raccolte in preghiera, al centro della chiesa un vaso di fiori bianchi e nel mezzo la fotografia della piccola Giorgia che dedica parole d'amore alla sua mamma.

La tragedia risale a una settimana fa: sabato pomeriggio 18 maggio Laura, 35 anni, comincia a star male e il compagno Roberto l'accompagna al Pronto soccorso dell'ospedale di Piario. Secondo i medici avrebbe potuto essere una colica renale. Nel giro di un paio d'ore le condizioni si aggravano, i valori epatici, del sangue e della pressione s'impennano, insorge la terribile sindrome di Hellp, una gravissima forma di gestosi. I medici praticano il cesareo d'urgenza, poi si decide il trasferimento prima all'ospedale di Seriate, poi al «Papa Giovanni XXIII» in città, dove la neomamma muore mercoledì mattina.

Dopo i funerali la salma sabato tornerà a Clusone, dove Laura ha abitato fino a qualche anno fa e dove sarà seppellita.

I familiari giovedì hanno presentato in procura un esposto-denuncia contro ignoti per l'ipotesi di reato di omicidio colposo. Il sostituto procuratore di turno aveva provveduto a bloccare la salma della giovane donna, per far eseguire l'autopsia. Venerdì, invece, ha firmato il nullaosta per poter seppellire la salma. La procura, infatti, ha chiesto al «Papa Giovanni», oltre alle cartelle cliniche, anche i campioni e la relazione dell'accertamento diagnostico post mortem: una procedura in tutto simile a un'autopsia, che l'ospedale segue di prassi con finalità cliniche e diagnostiche in casi del genere. Finalità differenti dall'autopsia disposta dalla procura, che serve invece a chiarire le circostanze della morte e a risalire a eventuali responsabilità. A tal fine, però, i periti del tribunale utilizzeranno i campioni già prelevati dall'ospedale.

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