Una scuola elementare modello
ma il pregiudizio spegne la Calvi

É una scuola elementare ben tenuta, nel centro della città, con un grande spazio sicuro per giocare fuori. Gli insegnanti sono di ruolo e stabili, c'è il tempo pieno dalle 8 alle 16 con la mensa. Al mattino c'è la possibilità di anticipo gratuito alle 7,30. Eppure la scuola Fratelli Calvi rischia di morire a causa del pregiudizio.

É una scuola elementare ben tenuta, nel centro della città, con un grande spazio sicuro per giocare fuori. Gli insegnanti sono di ruolo e stabili, c'è il tempo pieno dalle 8 alle 16 con la mensa. Al mattino c'è la possibilità di anticipo gratuito alle 7,30. In quinta si fa musica e c'è un coro, in vista della scuola media a indirizzo musicale. Ci sono progetti sulla lettura in collaborazione con la Biblioteca Tiraboschi e di teatro con Teatro Prova. Nuoto, arti marziali, orienteering, lezioni con madrelingua inglese. Il laboratorio informatico è stato rinnovato interamente dal Comune in questi giorni: 18 computer nuovi. La dirigenza è, a giudizio unanime, competente. Gli allievi sono tutti nati in Italia e parlano italiano. Eppure la scuola Fratelli Calvi rischia di morire a causa del pregiudizio.

Le famiglie della zona non ci iscrivono i figli perché ci sono «troppi stranieri» ma gli stranieri sono invece «troppo pochi»: l'anno scorso si è riusciti a fare una sola prima, quest'anno il dirigente Emanuele Messina e la vicepreside Fiorenza Varinelli puntano all'open day, che si terrà sabato 18 dicembre alle 9 del mattino. Le 78 famiglie dei bambini che devono iscriversi in prima elementare hanno ricevuto un invito personale e tutti i negozianti dei borghi San Leonardo e Sant'Alessandro hanno dato il loro contributo per pubblicizzare l'iniziativa.

Il preside presenterà il piano dell'offerta formativa, poi i genitori assisteranno a variazioni sul tema dell'acqua con cori, teatro, musica con strumenti ad acqua per rendersi conto del tipo di didattica offerta dall'istituto. La mattinata si concluderà alle 11 con la visita alla struttura e una merenda.

«Noi chiediamo che vengano a vedere la scuola - spiega Messina - e capire che cosa facciamo. Poi le famiglie sono libere di decidere. Ma non posso accettare che la Calvi sia in difficoltà con le iscrizioni sulla base del sentito dire di dieci anni fa».

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