Università, mai stata così ricca

ll fondo ordinario versato dal ministero è passato da 25 a 31 milioni di euro Ma l’aumento non è sufficiente per poter realizzare il «campus» all’ospedale

L’Università di Bergamo non è mai stata così «ricca» in tutta la sua vita. Dopo anni di «vacche magre» sono finalmente arrivati i tempi dell’abbondanza: merito della nuova ripartizione dei fondi ministeriali decisi da Roma, finanziamenti che, di punto in bianco, hanno stabilito un incremento annuo per l’ateneo di via Salvecchio di oltre sei milioni di euro, dodici miliardi di vecchie lire: dai circa 25 milioni di euro che costituivano il fondo ordinario degli ultimi anni si è infatti passati a 31 milioni di euro. Un bel salto, non c’è che dire.

Più che soddisfatto, ovviamente, il rettore, Alberto Castoldi, che dopo continue insistenze in quel di Roma, si è visto riconoscere anche dal punto di vista «economico» lo sviluppo registrato dall’ateneo bergamasco negli ultimi anni, sia sotto il profilo dell’offerta formativa sia per quel che riguarda il numero degli iscritti.

«Ho sempre detto che stavamo maturando un grosso credito nei confronti del ministero - dice Castoldi - anche se in cambio ho sempre ricevuto risolini di sfiducia. In realtà, invece, ero sicuro di questo, tant’è che nel fondo ordinario ci hanno dato 6 milioni e 200 mila euro in più, più di quanto abbiamo ottenuto mettendo insieme i soldi che ci hanno dato negli ultimi anni».

Un bel gruzzolo, grazie al quale Castoldi potrà portare avanti il piano di sviluppo pensato per l’ateneo bergamasco. «Per una realtà della nostra dimensione - dice il rettore - si tratta di un aumento assolutamente clamoroso, perché con 6 milioni di euro più all’anno nel fondo ordinario possiamo permetterci di fare tantissime cose. Questo, tra l’altro, è anche il presupposto economico che ci consente di ridisegnare quel consolidamento su cui ho basato la mia candidatura alla guida dell’Università di Bergamo: qualcuno diceva che si trattava di un progetto troppo ambizioso, in realtà le cose hanno dimostrato che si tratta di un progetto che, con questa somma, diventa perfettamente sostenibile».

I maggiori finanziamenti ottenuti non cambiano però lo scenario per quel che riguarda la realizzazione del campus universitario nelle aree che gli Ospedali Riuniti lasceranno libere una volta trasferitisi nella nuova sede alla Trucca.

(17/09/2005)

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