Un’impronta digitale potrebbe incastrarei rapinatori del furgone portavalori Fidelitas

Una impronta digitale rilevata sul veicolo usato dai malviventi potrebbe fornire importanti elementi per identificare i quattro banditi che sabato pomeriggio hanno assaltato a Salvirola, in provincia di Cremona, un furgone portavalori della Fidelitas di Bergamo, scappando con un bottino di 400 mila euro. Per fermare il veicolo, che trasportava circa un milione e mezzo di euro, era stato piazzato un innesto elettrico nel vano motore, fatto poi esplodere con un comando a distanza all’altezza del cimitero del paese. Il referto con l’impronta è stato inviato al Ris di Parma. Si tratta di un pezzo del furgone Doblò usato dai rapinatori per la prima parte del colpo e abbandonato a Fiesco (Cremona). Al Ris sono stati inviati anche altri reperti, ma su questa inchiesta la procura della Repubblica di Crema che conduce le indagini mantiene il più stretto riserbo. Accanto a questo lavoro, altrettanto importante è quello di intelligence: non si escludono collegamenti fra questa banda e la camorra napoletana. In questi giorni sono tra l’altro stati messi a segno colpi analoghi nel Modenese e a Torino.(29/03/2006)

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