Vaccini, Lombardia: «Nessun elemento
per passaggio in zona arancione»

«Siamo in zona rossa fino a Pasqua, in questo momento abbiamo una stabilità dell’Rt ma non abbiamo elementi per poter dire che torniamo indietro in zona arancione» ha dichiarato Giovanni Pavesi.

«Siamo in zona rossa fino a Pasqua, in questo momento abbiamo una stabilità dell’Rt ma non abbiamo elementi per poter dire che torniamo indietro in zona arancione» lo ha detto il direttore generale del Welfare di Regione Lombardia, Giovanni Pavesi, nel corso di un’audizione alla Commissione Sanità del Consiglio Regionale lombardo, in cui ha fatto il punto sulla somministrazione delle vaccinazioni per gli over 80 e delle persone più vulnerabili dal punto di vista sanitario.

«Abbiamo già cominciato la vaccinazione dei vulnerabili, che abbiamo identificato puntualmente, con il vaccino Pfizer e Moderna. Tutti verranno chiamati direttamente dai reparti di cura. Quelli che non sono trasportabili verranno sicuramente interessati da una vaccinazione domiciliare, che viene affidata o alle Usca o al medico di base competente. In questo momento i tempi di conclusione di questa campagna non sono preventivabili, mentre entro l’11 aprile concluderemo la vaccinazione per gli over 80» ha detto Pavesi. «Noi, come altre regioni, stiamo orientando anche AstraZeneca sugli over 80 che non hanno patologie particolari. Lo dice lo stesso Ministero della Salute con una circolare di una settimana fa, che dice che AstraZeneca può essere utilizzato anche a chi ha più di 65 anni» ha aggiunto Pavesi.

Dal 6 aprile i cittadini lombardi più vulnerabili verranno contattati telefonicamente per fissare gli appuntamenti, che partiranno dal 15 aprile. Lo prevede il Piano regionale vaccini per i vulnerabili e gli iper vulnerabili #PrimaTu che fa seguito alle vaccinazioni che hanno riguardato gli ospiti delle strutture residenziali (con la somministrazione - ad oggi - di oltre 105.000 dosi) e gli operatori sanitari e socio sanitari che si stanno concludendo proprio in questi giorni.

«Regione Lombardia – spiegano la vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al Welfare, Letizia Moratti e l’assessore regionale alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari Opportunità, Alessandra Locatelli – è fermamente convinta che prima di tutto sia necessario garantire la precedenza nelle vaccinazioni alle persone più fragili. Intendiamo mettere in sicurezza i cittadini più a rischio prima di procedere alla vaccinazione massiva. Le persone verranno contattate telefonicamente direttamente dal personale incaricato e, in caso di mancata risposta, si provvederà all’invio di un Sms. Per i casi di persone non presenti negli elenchi a disposizione delle Ats o dell’Inps, ma in condizioni analoghe a quelle previste dalle indicazioni ministeriali, ci si potrà rivolgere al medico di medicina generale».

«Abbiamo deciso – continuano Moratti e Locatelli - di dare delle indicazioni specifiche alle Ats per la gestione di questa nuova fase. Su ogni territorio è prevista l’individuazione di un referente vaccinale per le persone più vulnerabili, ovvero un Vax manager e di almeno una struttura con spazi adeguati per i casi più complessi. Inoltre, saranno garantiti percorsi su misura, dando la possibilità, in fase di prenotazione, di indicare due caregiver da vaccinare per le persone con gravissima non autosufficienza. Per i minori si potranno vaccinare i loro genitori e le persone che stabilmente li assistono».

«In alcuni territori - precisano Moratti e Locatelli - sono già attivi percorsi sperimentali, sia per quanto riguarda le vaccinazioni presso i punti vaccinali, sia per le vaccinazioni domiciliari. L’auspicio è che le dosi di vaccini possano essere consegnate al più presto per accelerare la campagna, in quanto la Lombardia sta per esaurire le scorte. I rifornimenti di vaccini Pfizer, come annunciato dal Governo, dovrebbero arrivare nei prossimi giorni».

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