Venerdì al cimitero monumentale
l'ultimo saluto a Eugenio Bruni

«Mi ha colpito una delle ultime frasi che mio padre ha detto in questi giorni così difficili, annebbiati. Aveva detto soltanto "Come stanno i bambini" e si riferiva ai due pronipoti che hanno due anni e mezzo e otto mesi. Gli ultimi mesi sono stati difficili, lui stesso nei momenti buoni diceva di essere disorientato, faticava a capire la realtà. Ma il pensiero per i bambini era costante». I bambini, il futuro, l'andare avanti. La speranza e la responsabilità. Roberto Bruni parla all'ingresso della sala mortuaria della clinica San Francesco.

Ieri numerose persone hanno recato omaggio alla salma del padre, Eugenio Bruni. Persone semplici, autorità.  Hanno visitato la salma dell'avvocato Bruni il sindaco Franco Tentorio, il vicesindaco Gianfranco Ceci, Filippo Maria Pandolfi, forse il più importante politico bergamasco dagli Anni Sessanta in avanti, per diversi anni ministro, Valerio Bettoni, presidente della Provincia per due amministrazioni, i fratelli Luciano e Giacomo Pezzotta. Uomini politici che non appartenevano al partito politico di Bruni, ma che lo stimavano per la coerenza, per l'onestà e la mancanza di pregiudizi.

L'ultimo saluto a Eugenio Bruni verrà dato venerdì mattina. Alle dieci il feretro lascerà la sala mortuaria della clinica San Francesco. Raggiungerà il cimitero; seguirà una breve cerimonia civile basata sul ricordo di alcuni amici.

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