Vi piace andare (troppo) veloce»?
Occhio, «Scout speed» non perdona

In funzione i nuovi dispositivi in grado di rilevare l’andatura di tutti i veicoli ,anche di quelli che procedono nel senso di marcia opposto. E la loro presenza non deve essere segnalata.

Primo weekend d’agosto, pieno esodo, «bollino nero»sulle strade: quest’anno ad aiutare le Forze dell’Ordine a far rispettare i limiti di velocità oltre ad Autovelox e Tutor ci sono anche una sessantina di Scout Speed. I nuovi dispositivi abilitati al controllo in movimento della velocità, che si affiancano in servizio agli «storici» ProVida 2000, sono montati sia sulle vetture della Stradale, sia su quelle di molte Polizie Locali. Al momento sono impiegati per servizi di controllo con vetture in «divisa» e con mezzi in borghese, dislocate prevalentemente nel Nord Italia.

A differenza degli Autovelox fissi e mobili che verificano l’andatura istantanea al passaggio dei veicoli in un determinato punto e dei Tutor che misurano sia quella istantanea al passaggio sotto un portale sia quella media tra due, l’avanzato dispositivo prodotto dalla Sintel Italia di Pomezia è in grado di rilevare l’andatura di tutti i veicoli intorno alla pattuglia (in movimento o ferma), anche di quelli che procedono nel senso di marcia opposto, con un raggio d’azione di 360 gradi. E ancora a differenza dei primi due sistemi, poi, la cui operatività deve essere segnalata da opportuni cartelli e la cui presenza è indicata per scopi educativi dalla Stradale su Internet, la presenza a bordo dello Scout Speed non deve essere segnalata agli utenti della strada. Un vero pericolo, quindi, per le patenti degli automobilisti che amano la guida veloce, anche perché gli apparecchi «avvisa Autovelox» come il Coyote o i navigatori con informazioni «live» nulla possono quando la pattuglia è in movimento. Quando, poi, opera su vetture in borghese, è difficile accorgersi persino della sua operatività su strada.

I nuovi spauracchi dei guidatori sono in grado di effettuare controlli di massa delle auto e possono operare con qualsiasi tipo di illuminazione, anche di notte, spiega sul proprio sito l’azienda laziale. Al momento, chiariscono da Pomezia, gli Scout Speed in servizio nel Paese sono circa una sessantina: un bel numero se si considera che ognuno costa 46.000 euro. I dispositivi sono costituiti da un sistema di telecamere e sensori che garantisce il controllo su tutti i lati del mezzo di pattuglia e sono in grado di riprendere filmati e scattare fotografie georeferenziate delle targhe dei veicoli che commettono infrazioni

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