Via libera a Spid, l’identità digitale
Cos’è, come si attiva e come funziona

Dopo anni di promesse e tentativi mai andati in porto l’identità digitale parte per davvero. Cittadini e imprese possono richiedere gratuitamente a Infocert, Poste Italiane e Telecom Italia (le prime società accreditate di una lista che potrebbe allungarsi) le credenziali uniche per accedere online a 300 servizi della pubblica amministrazione, che entro giugno saranno 600.

E’ il primo passo concreto verso la digitalizzazione del paese. Si tratta di un nome utente e una password complessa, che il cittadino può ottenere in vari modi da un provider (quale Tim, Poste Italiane e Infocert). I dati andranno poi inseriti sul sito di enti e soggetti privati che aderiscono a Spid, per accedere ai relativi servizi. Alcuni di questi, i più delicati, richiederanno anche che l’utente inserisca una password temporanea (”one time”), ottenuta per esempio via sms in quel momento.

A cosa serve? Ad esempio per gestire fascicolo sanitario elettronico, per il pagamento del bollo auto e della tassa rifiuti o per ritirare referti medici. Con l’avvento dello Spid, come ha tenuto a precisare il Ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, ci sarà l’addio a file e faldoni, non più mille password e chiavi di accesso e per l’utente, si spera, non più il peregrinare da uno sportello all’altro: «Basta con le due effe dell’amministrazione pubblica, basta file e faldoni. Con SPID lavoriamo per una Repubblica matura, perché migliaia di amministrazioni non si muovano più come isole ma come un corpo unitario che da servizi ai cittadini, che risponde ai loro bisogni e non scarichi responsabilità di servizi inefficienti” ed aggiunge “ renderà il Paese più semplice, è pensato anche per restituire più tempo alle persone, è un progetto che coniuga l’evoluzione tecnologica alla parola diritti».

Come si ottiene - I provider hanno attivato modalità diverse per fornire l’identità al cittadino richiedente. Con Tim bisogna andare su www.nuvolastore.it, registrarsi per ottenere un “TimId”, ma bisogna avere almeno una di queste cose per riuscirci: la Carta Nazionale dei Servizi, la Firma digitale, la Carta di Identità Elettronica. Entro fine anno Tim abiliterà anche alcuni negozi per fornire l’identità di persona (a fronte di normali documenti di identità). Poste Italiane consente già questa modalità, in 360 uffici per ora (in seguito li attiverà tutti). In futuro consentirà anche di avere a domicilio l’identità, tramite postino. Via internet è possibile averla registrandosi sul sito con la Carta Nazionale dei Servizi, la Carta d’identità elettronica, la firma digitale oppure come cliente di Poste Italiane (tramite strumenti di identificazione come lettore BancoPosta, numero di telefono certificato su carta Postepay o Libretto Smart, APP PosteID). Con Infocert, andiamo sul sito https://identitadigitale.infocert.it per ottenere l’identità tramite riconoscimento via webcam (a 15 euro) oppure con Firma digitale, Carta Nazionale dei Servizi o Carta d’Identità elettronica. In alternativa possiamo andare in un ufficio Infocert di persona, per ora solo Roma, Milano o Padova. In futuro si aggiungeranno altri fornitori di identità.

Dove si può usare - Al momento l’utilizzo è limitato. I cittadini possono accedere a circa 300 servizi offerti da dieci tra pubbliche amministrazioni centrali (Agenzia delle Entrate, INPS, INAIL), Regioni (Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Marche) e Comuni (Firenze). Entro giugno 2016 saliranno a 600 i servizi abilitati e si aggiungeranno altre amministrazioni centrali (Equitalia), nuovi Comuni (Venezia e Lecce) e nuove Regioni (Lazio e Umbria). Entro 24 mesi (febbraio 2018) tutte le Pubbliche Amministrazioni aderiranno obbligatoriamente a Spid e per loro i servizi di identificazione saranno completamente gratuiti. In questo tempo si dovrebbero aggiungere anche i primi fornitori di servizi privati, per esempio banche o negozi di e-commerce. Al momento però non ne è stato annunciato nessuno.

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