Via libera alla centrale di Biogas
Zanica: «Faremo ricorso al Tar»

La Provincia di Bergamo ha dato il via libera alla contestata centrale a biogas di Zanica (625 kilowatt) che dovrebbe sorgere in località Padergnone. Un insediamento sul quale il Consiglio comunale annuncia battaglia con un ricorso al Tar.

La Provincia di Bergamo ha dato il via libera alla contestata centrale a biogas di Zanica (625 kilowatt) che dovrebbe sorgere in località Padergnone. Un insediamento sul quale il Consiglio comunale, compatto, aveva dato il proprio parere negativo, e contro la quale nei mesi scorsi era stata promossa una raccolta di firme tra la cittadinanza.

Il settore Ambiente di via Tasso (competente per impianti di queste dimensioni) ha infatti autorizzato l'azienda agricola Baccini di Zanica a costruire l'impianto che produrrà energia elettrica mediante il biogas prodotto dalla fermentazione anaerobica di letame e biomasse vegetali. Secondo la determina provinciale, i lavori dovranno iniziare entro un anno – pena la decadenza dell'atto – e terminare entro tre anni.

L'autorizzazione ha posto però una serie di prescrizioni che vanno da un articolato programma di verifica delle emissioni inquinanti e acustiche all'obbligo di utilizzo di reflui zootecnici provenienti esclusivamente dalla stessa azienda agricola.

Ma il punto su cui il Comune annuncia di voler dare battaglia (e sul quale la stessa Provincia, nella determina di autorizzazione, ha demandato alla Regione), è la presunta violazione della direttiva sull'abbattimento dei nitrati. Per questo il Comune ha annunciato di voler presentare ricorso al Tar.

«Faremo ricorso contro questa decisione – spiega il sindaco Giovanni Aceti –, perché riteniamo che non sia stata interpretata correttamente la legge, non chiarendo il quantitativo di nitrati che potrà essere scaricato. Infatti, la normativa precisa che per le biomasse di origine vegetale si può arrivare fino a 340 chilogrammi per ettaro, mentre per quelli di origine animale fino a 170. Ma dato che l'impianto mischia il vegetale con lo zootecnico, secondo noi non si può far rientrare nei 340 chili. È soprattutto su questo aspetto che aspettiamo una pronuncia del Tar».

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