Malato e senza lavoro
50enne salvato dai carabinieri

C’è mancato veramente poco, un soffio. Ora l’uomo, residente in un paese ai piedi della Valle Seriana, è ricoverato all’ospedale «Bolognini» di Seriate, dove i medici l’hanno giudicato guaribile in una decina di giorni. Ma a salvarlo è stato prima di tutto l’amore della moglie.

Quante donne, però, pur con lo stesso amore, non sono riuscite ad arrivare in tempo, non ce l’hanno fatta a far fronte alla disperazione dei loro mariti? Perché purtroppo, nelle ultime settimane, le cronache - anche nella Bergamasca - hanno dovuto registrare alcuni casi in cui operai o imprenditori senza lavoro hanno deciso che l’unica possibilità per uscire dal terrore di non farcela, dallo smarrimento, dall’angoscia, era quella di compiere un gesto disperato.

La strada che aveva deciso di percorrere anche il cinquantenne della Val Seriana, nel tardo pomeriggio di giovedì 13 novembre.Tutto è successo verso le 18. L’uomo è sceso in cantina e si è chiuso dentro a chiave. La moglie, che ben sapeva dello stato di depressione del marito e temendo proprio che lui potesse farsi del male, ha chiesto aiuto a un vicino.

La porta in ferro della cantina era chiusa e il marito non rispondeva, così la signora non ha perso tempo e ha chiamato il 112.Una pattuglia dei carabinieri di Alzano Lombardo, che si trovava in zona, è subito intervenuta. I militari hanno preso a spallate la porta, poi hanno abbattuto il nottolino della serratura e hanno visto l’operaio, che aveva compiuto un tragico gesto. Con una mazza hanno sfondato la porta e sono riusciti ad afferrarlo per le gambe, sollevandolo e salvandolo prima dell’ultimo respiro.

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