Villa d’Almé e Almé, niente fusione dei Comuni
E l’assessore Perico del Pd si dimette

Campanilismo, attaccamento alla poltrona, ripensamenti o dietrofront su decisioni già prese? Cos’ha buttato a mare la ventilata fusione fra i Comuni di Almé e Villa d’Almé? L’interrogativo non ha ancora una risposta. L’unica certezza però è che Mario Perico, assessore ai servizi sociali di Villa d’Almé, nonché esponente del Partito Democratico, propugnatore e sostenitore dell’idea di fondere i due Comuni ha preso carta e penna e ha rassegnato le dimissioni. Nella lettera l’assessore, fra l’altro, scrive: «Avevo già espresso nello scorso mese di giugno al Sindaco di Villa d’Almè tutto il mio disagio di fronte al venir meno dell’impegno preso dai miei colleghi consiglieri di maggioranza rispetto alla volontà di proseguire nel progetto di Unione/Fusione tra il comune di Villa d’Almè e il comune di Almè. Tale progetto, peraltro, era già stato concordato e sottoscritto dai consiglieri di maggioranza di entrambi i Comuni di Almè e Villa d’Almè, nell’ottobre 2007, in un documento progettuale e programmatico denominato Dall’Unione alla Fusione». Dunque Perico si è dimesso in quanto ha registrato un passo indietro da parte dei colleghi del consiglio comunale. Il progetto era stato avviato parecchio tempo fa e sottoscritto dai due Comuni, con il placet della Regione Lombardia e dello Stato. Tutto ciò avrebbe comportato minori spese, più trasferimenti allo Stato. Qualcosa però non è andato per il verso giusto e ora il progetto si è arenato. Intanto il Comune di Villa d’Almé sta pensando alle prossime amministrative di giugno. Per Perico tanta amarezza e le dimissioni. La lettera così conclude: «Dal momento che nemmeno negli orientamenti politici che si stanno prefigurando per il futuro intravedo una sufficiente attenzione a questo progetto, strategico e vitale anche per il progressivo venir meno delle risorse economiche disponibili, ritengo di aver esaurito il mio ruolo Politico amministrativo nell’attuale compagine amministrativa che ha, legittimamente, una visione diversa dalla mia».(22/12/2008)

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