Violenza e riduzione in schiavitùRaffica di arresti dei carabinieri

Violenza sessuale di gruppo e riduzione in schiavitù: sono le pesantissime accuse che hanno portato in carcere cinque persone, quattro albanesi e una donna romena. Gli arresti, nell’ambito dell’operazione «Speranza», sono stati eseguiti mercoledì dai carabinieri di Treviglio in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere disposte dal gip. del Tribunale di Milano: fra le altre accuse il reclutamento, favoreggiamento e sfruttamento aggravato della prostituzione, l’acquisto e la vendita di schiavi. Ai cinque in manette si aggiungono altri quattro arrestati: un albanese, collegato all’organizzazione degli sfruttatori, sorpreso in flagranza di reato per traffico di sostanze stupefacenti; altri tre albanesi per sfruttamento della prostituzione, per ricettazione e per uso di atto falso.

L’operazione è scattata a seguito delle rivelazioni di una ragazza, costretta a prostituirsi nella Bergamasca, che era stata reclutata nel mese di ottobre 2006 in Romania con la promessa di un lavoro come collaboratrice domestica. Giunta in Italia era stata costretta con la violenza alla prostituzione, poi venduta da un gruppo criminale a un altro.
L’operazione, che complessivamente ha consentito di deferire in stato di libertà altre 12 persone, è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano e ha permesso di smantellare due sodalizi criminali fortemente radicati tra le province di Bergamo, Milano e Teramo.

Tra gli arrestati figura anche un pericoloso ricercato internazionale, già condannato a 10 anni di reclusione in Albania per aver violentato una ragazza minorenne ed averla costretta a prostituirsi in Italia ed in Norvegia.

(09/06/2007)

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