Voleva danneggiare un’auto: giovane di Bagnatica muore dilaniato dal mortaretto che maneggiava

Voleva saldare un vecchio conto in sospeso con un dipendente rumeno, facendogli saltare in aria l’automobile. Ma non ha fatto i conti con la miccia troppo corta: il potente mortaretto che stingeva tra le mani è scoppiato, uccidendolo. È morto così, la scorsa notte, un giovane artigiano edile di Bagnatica, Angelo Vismara, 33 anni, dilaniato dall’esplosione. A nulla sono valsi i soccorsi e la corsa dell’ambulanza del 118 verso gli Ospedali Riuniti di Bergamo: al pronto soccorso i medici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. La tragedia si è consumata verso le 3,30 in via Foscolo, a Cenate Sotto. In quella stradina abita il giovane rumeno, Adrian Enache, 32 anni, sposato con una connazionale. A poche decine di metri dalla sua abitazione era parcheggiata la sua Bmw, l’auto che il giovane di Bagnatica avrebbe voluto devastare.

Enache faceva parte di un nutrito gruppo di dipendenti romeni regolari, occupati nell’impresa di Vismara, specializzata nella messa in posa di cubetti di porfido sulle strade. Si è saputo che il dipendente, proprietario dell’auto accanto alla quale Vismara è morto nell’esplosione, non si recava al lavoro da un anno in conseguenza di un infortunio. Inoltre, secondo gli accertamenti dei carabinieri, il romeno aveva un debito di circa 3 mila euro nel confronti dell’artigiano imprenditore. Stando alle testimonianze raccolte finora dai carabinieri di Trescore e di Bergamo fra la gente di Cenate Sotto (meno di duemila abitanti), Angelo Vismara, non avrebbe mai espresso pubblicamente alcun rancore verso il romeno.

Angelo Vismara era compagno di una ragazza rumena e padre di un bimbo avuto da una relazione precedente. Insomma, una situazione un po’ complessa che dovrà essere vagliata per chiarire fino in fondo l’origine del gesto finito così tragicamente.

(01/07/2004)

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