«Il cambiamento climatico minaccia l’economia, la società e la salute»

Crisi globale. Il cambiamento climatico può sconvolgere ogni ambito della vita, dall’economia alla società, alla salute. Ce lo spiega Andrea Giuliacci, meteorologo e climatologo, docente di Fisica dell’atmosfera all’Università degli Studi di Milano Bicocca, curatore delle previsioni per Mediaset, nel suo nuovo libro «Nella peggiore delle ipotesi. Come il clima cambierà il mondo se non faremo nulla per evitarlo» (Rizzoli, pp. 224, euro 18).

Il cambiamento climatico può sconvolgere ogni ambito della vita, dall’economia alla società, alla salute. Ce lo spiega Andrea Giuliacci, meteorologo e climatologo, docente di Fisica dell’atmosfera all’Università degli Studi di Milano Bicocca, curatore delle previsioni per Mediaset, nel suo nuovo libro «Nella peggiore delle ipotesi. Come il clima cambierà il mondo se non faremo nulla per evitarlo» (Rizzoli, pp. 224, euro 18).

Sì, se non faremo nulla per evitarlo, perché abbiamo gli strumenti per mitigare e poi arrestare il cambiamento se agiamo per ridurre le emissioni di gas serra nell’atmosfera, che alterano il clima. Ed è la buona notizia: dipende da noi, come la scienza dimostra da tempo.

Professore, sei capitoli del suo libro descrivono gli scenari possibili determinati dalle conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica. Tutti preoccupanti. Secondo il Pentagono è la minaccia maggiore per la sicurezza internazionale. L’ultimo capitolo apre alla speranza, a patto di intraprendere la strada della mitigazione senza ulteriori indugi. L’impatto economico può convincere chi ancora ritarda l’azione?

«Certo. Perché può essere molto pericoloso per il mondo della finanza. I valori nei mercati, a causa del cambiamento climatico, potrebbero calare notevolmente, dove anche pochi punti percentuali significano miliardi di euro e di dollari. Le cause principali sono due: i beni possono essere danneggiati dagli eventi estremi connessi con il cambiamento climatico; attività molto valutate oggi potrebbero diventare scarsamente remunerative in futuro. Il problema è la velocità del cambiamento. Per esempio, piantagioni pregiate di caffè non saranno più così produttive tra qualche decennio. Le indispensabili politiche di contrasto al cambiamento climatico, poi, rischiano di creare svalutazioni. Un’azienda produttrice di auto a gasolio e a benzina può non essere così brava come i competitori a riconvertirsi. Anche i valori dei beni immobiliari calano inevitabilmente se subiscono danni enormi, come quelli recenti in Romagna».

Andrea Giuliacci: sconvolgimenti in ogni ambito, dai crac finanziari all’aumento della violenza

Nel libro scrive che il clima del futuro ci renderà anche più spendaccioni.

«Studi dimostrano come, con condizioni meteorologiche particolari, si tende a spendere di più. E male, comperando beni sulla spinta del momento, accorgendosi degli acquisti improvvidi e inutili qualche giorno dopo e cercando di restituire la merce. Gli eventi meteo-climatici indirizzano i comportamenti quotidiani più semplici e banali, rischiando di renderli irrazionali. È stato dimostrato che anche le recensioni negative dei clienti dei ristoranti aumentano moltissimo in un mese di tempo sgradevole. Magari il ristoratore cambia il cuoco: invece era colpa del meteo».

Scrive che il cambiamento climatico renderà la vita difficile a lavoratori e studenti. Quali sono le ripercussioni sulla salute?

«Innanzitutto l’aumento di episodi di caldo intenso è una grave minaccia per i cardiopatici e i diabetici. Poi ci sono aspetti meno conosciuti e ancora più insidiosi. Ad esempio, studi dimostrano come l’esposizione ad eventi meteo-climatici estremi disastrosi e particolarmente traumatici, come quello accaduto in Romagna, può creare stati di stress psicologico paragonabili a quelli provati dai reduci di guerra».

Per il Pentagono è l’insidia più pericolosa. Ridurre le emissioni di gas serra per evitare gli scenari peggiori

E i virus?

«Sono le insidie più nascoste. In Tibet un carotaggio nei ghiacciai ha estratto una sezione di migliaia di anni fa: lo studio delle caratteristiche delle bollicine d’aria rimaste intrappolate nel ghiaccio permette di ricostruire il clima delle epoche passate. In quel caso sono stati scoperti 33 virus antichi, di cui 28 sconosciuti e molto pericolosi potenzialmente. Il cambiamento climatico, per la conseguente fusione dei ghiacciai, rischia di riportare alla luce virus non più esistenti. La provenienza più accreditata del Covid sono i pipistrelli, vettori naturali di coronavirus. Il cambiamento climatico nella regione dov’è scoppiato il focolaio ha causato un habitat più favorevole ai pipistrelli, aumentandone le specie e le probabilità di un vettore per nuovi virus».

Piogge più irregolari e aumento dei periodi asciutti peggiorano la qualità dell’aria.

«In molti Paesi, compresa l’Italia, gli episodi di forte inquinamento tendono ad aumentare, con moltissime conseguenze, non solo per le vie respiratorie. L’ozono è un inquinante tipicamente estivo, perché si forma con alte temperature e molta radiazione solare. Se le temperature salgono, la finestra in cui questo inquinante riesce a formarsi si allarga da fine primavera a inizio autunno».

Il libro spiega che il clima del futuro incrementerà anche i crimini violenti.

«La propensione a delinquere aumenterà. Negli Stati Uniti gli studi sul legame tra il caldo e la violenza risalgono addirittura alla fine dell’800. Un’indagine scoprì che d’estate il numero di omicidi e impiccagioni raddoppiava: i risultati furono pubblicati sul New York Times nel 1897. Qualche anno fa l’Fbi ha incrociato i dati di tutti i crimini commessi nelle 142 principali città americane nel corso di oltre un secolo con le condizioni meteo, scoprendo che, quando fa più caldo, il numero dei crimini violenti aumenta in modo notevole. Alcuni studiosi hanno proiettato questi risultati in un futuro con l’attuale trend climatico, concludendo che il numero di crimini violenti potrebbe aumentare di 34 all’anno ogni 100mila abitanti. Sembra poco. Ma su una popolazione come quella italiana significa circa 20mila crimini violenti in più all’anno. Le motivazioni? Da una parte c’è un fattore sociale: se fa caldo, si sta fuori casa, accrescendo le occasioni di contatti. Dall’altra, c’è una spiegazione biologica: quando le temperature salgono, l’organismo, per cercare di mantenere quella corporea entro determinati limiti, produce una maggior quantità di ormoni con funzione termoregolatrice, come il testosterone e l’adrenalina, che rendono l’individuo più aggressivo. Quando le temperature diventano troppo alte, invece, si nota un crollo del numero dei crimini violenti. A quaranta gradi anche un delinquente incallito non si mette a rincorrere la propria vittima».

Il cambiamento climatico, per la conseguente fusione dei ghiacciai, rischia di riportare alla luce virus non più esistenti

Per evitare gli scenari peggiori non c’è alternativa: bisogna ridurre i gas serra fino ad arrivare a emissioni nette zero. Ma molti obiettano: l’Unione Europea genera solo il 9 per cento dei gas serra, l’Italia l’1. Se non li tagliano gli altri Paesi, si può fare ben poco.

«Le misure di mitigazione sono indispensabili per evitare che, nel lungo periodo, il clima cambi ulteriormente e molto rapidamente in modo drammatico e garantire un futuro alla società civilizzata. La scienza ci avverte che, anche se smettessimo di emettere ogni singola molecola di gas serra, le temperature medie continuerebbero a salire ancora di qualche decimo di grado nei prossimi decenni. Perché tutti i gas serra accumulati nell’atmosfera non spariscono. Quanto accadrà nella seconda metà del secolo dipende moltissimo da quanto saremo bravi ora a limitare le emissioni. È vero: l’Europa può dare solo l’esempio e non può fare molto di più. Anche la Cina, però, ha avviato un percorso verde, più per lo smog che ne ammorba le città, ma inquina ancora moltissimo. Gli Stati Uniti non sono messi meglio, perché il loro inquinamento pro capite è maggiore. Ma l’Europa è un mercato importante e può fare da traino. Se imponesse un dazio rilevante per ogni prodotto in arrivo realizzato con emissioni elevate, si porrebbe una questione economica. Anche il singolo consumatore ha un potere enorme: quello della scelta del prodotto da comperare. Se tutti chiedessimo energia pulita, il mercato sarebbe costretto ad adeguarsi. Qui arriva il punto focale: il consumatore dev’essere informato in modo corretto. L’educazione scolastica è fondamentale perché gli adulti di domani chiedano solo energia pulita. Deve diventare un comportamento normale come non buttare la carta per terra. Sono ottimista vedendo i passi avanti degli ultimi anni. C’è chi osserva come non siano sufficienti, perché gli obiettivi sono altri. È vero. Ma bisogna considerare da dove siamo partiti».

Se l’Europa imponesse un dazio rilevante per ogni prodotto in arrivo realizzato con emissioni elevate, si porrebbe una questione economica

Occorre far capire come il clima che cambia sia il problema centrale e lo sarà sempre più.

«Certo. Come appunto descrivo nel libro non è un problema a sé stante, tocca tutto, dall’economia alla salute, all’intera società. Perché dobbiamo ricordare di essere immersi nell’ambiente dove viviamo, di cui il clima è la parte fondamentale».

C’è ancora chi nega l’evidenza, confondendo l’opinione pubblica e non agevolando l’azione necessaria e urgente. Per quale motivo?

«Nella maggior parte dei casi non per interessi economici ma per partito preso. Pensando alla tv, non vedo una soluzione semplice finché i telespettatori non saranno già preparati su certi argomenti. Oggi nelle scuole incontro ragazzi di 14, 15 anni che di cambiamento climatico sanno dieci volte più dei genitori. Una volta, a parte chi come me ha compiuto studi specifici, nessuno ne sentiva parlare. Anche il mondo scientifico stesso, almeno fino a un po’ di tempo fa, è stato troppo autoreferenziale. Gli esperti parlavano di cambiamento climatico come anni fa i medici: i pazienti non capivano nulla. Lo scienziato dimostra di essere davvero bravo quando divulga la propria materia in modo rigoroso ma con un linguaggio accessibile a tutti».

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