Il Sebino in bici: sponda bresciana promossa, un progetto per quella bergamasca

Il lago su due ruote. Sicuramente uno dei posti più incantevoli della Lombardia, ma non adatto al cicloturismo al cento per cento. È la realtà del lago d’Iseo, nonostante alcuni miglioramenti degli ultimi anni e molte nuove idee per il futuro, soprattutto sulla sponda bergamasca. Già, proprio nella nostra provincia troviamo i problemi maggiori, complice la morfologia del territorio, che da Tavernola Bergamasca a Lovere non lascia troppo spazio a piste ciclopedonali.

Sicuramente uno dei posti più incantevoli della Lombardia, ma non adatto al cicloturismo al cento per cento. È la realtà del lago d’Iseo, nonostante alcuni miglioramenti degli ultimi anni e molte nuove idee per il futuro, soprattutto sulla sponda bergamasca. Già, proprio nella nostra provincia troviamo i problemi maggiori, complice la morfologia del territorio, che da Tavernola Bergamasca a Lovere non lascia troppo spazio a piste ciclopedonali.

Percorso ciclabile da Pisogne a Paratico e da Sarnico a Predore. Splendido tratto fino a Marone e da qui a Iseo sulla Ciclovia dell’Oglio

I Comuni lacustri, però, ci stanno provando. È notizia di qualche settimana fa che, con capofila Parzanica, ci sia un progetto di pista ciclopedonale da 5 milioni di euro insieme a Tavernola, Predore, Sarnico e Paratico, convenzionati per accedere ai fondi del Pnrr per la Rigenerazione urbana.

Lasciando alle spalle la campagna elettorale, partiamo da Lovere, per poi tornarci dopo 66 chilometri. Nella rinomata stazione turistica del Sebino si sta lavorando al nuovo collegamento ciclopedonale tra la località Poltragno e il porto di Cornasola. Ora il passaggio per Lovere ci lascia perplessi: la strada principale verso Costa Volpino è molto trafficata, così proviamo a salire sul marciapiede del lungolago, dove non troviamo né autorizzazioni né divieti. Puntando verso nord, c’è un tratto di pista che conduce poi verso il fiume Oglio: bene, bravi, bis, ma con una bici da corsa torniamo indietro per evitare brutte sorprese sullo sterrato.

Il ponte sull’Oglio

Passiamo il ponte sul fiume e, poco dopo, entriamo in una ciclabile che ci porta fino alle porte di Pisogne: un tratto davvero da applausi, largo su due corsie, con spazio anche per i pedoni, dove si deve prestare solo un minimo di attenzione per le strade che lo intersecano e i passaggi delle auto. A Pisogne si entra nel centro storico, poi si vai sul lungolago a riprendere la strada principale che porta a Toline, da dove inizia lo splendido tratto fino a Marone. Dopo il centro storico di Pisogne sono in corso lavori per la pista sul lungolago, proprio per dare continuità allo spettacolo che si trova più avanti, quello dell’ex ferrovia a filo lago diventata pista. Le sorprese sono dietro l’angolo, con un vento contrario, nonostante i 38°, che ci costringe a spingere sui pedali.

Parzanica capofila del piano per la pista sul versante orobico, dove la morfologia del territorio non lascia troppo spazio

Da Marone a Iseo attenzione a seguire le indicazioni della Ciclovia dell’Oglio, che nasce dal Tonale e arriva fino a Mantova, su strade secondarie che attraversano i paesi lacustri. A Iseo fate attenzione a non finire su strade più trafficate nel momento in cui si attraversa il centro. Da Clusane a Sarnico è tutto su pista propria, così come di fatto dalla stessa cittadina orobica fino a Predore, dove è in fase di realizzazione un altro piccolo tratto. Da lì in poi, per chi è alle prime armi, le cose si complicano, con il passaggio in due gallerie lunghe, per raggiungere, alla fine, la bellezza del lungolago a Castro. Non resta che aspettare il grande sogno del nuovo progetto dei Comuni del posto per dare continuità anche al tratto bergamasco.

Il nodo del lungolago di Lovere

La mancanza di continuità resta la costante della ciclabilità della sponda bergamasca del lago d’Iseo. Miglioramenti a Costa Volpino e tra Sarnico e Predore. L’attraversamento di Lovere lascia ancora perplessi. Si lavora al collegamento ciclopedonale tra la località Poltragno e il porto di Cornasola.

Impossibile il periplo del lago d’Iseo

Sul lago d’Iseo non esiste un percorso ciclopedonale unitario. Sulla sponda bergamasca tra Tavernola e Lovere non esiste, mentre a Costa Volpino porta sull’Oglio e poi ricompare per arrivare a Pisogne. Nel Bresciano tutto cambia, anche per la conformazione del territorio più adatta: attenzione, però, al tratto all’interno di Iseo.

Nuovo tratto in arrivo a Pisogne

Dall’altra parte del lago continuano le migliorie. A Pisogne, nel breve tratto non presente sul lungolago, sono in corso i lavori per unire il paese alla bellissima pista presente sull’ex sedime ferroviario, che porta fino a Marone.

A Portirone ancora in galleria

Ancora tu, ma non dovevamo vederci più? Da ormai più di dieci anni il tratto a fianco della galleria in zona Portirone, nei pressi di Tavernola, è chiuso per pericolo di caduta massi. Non resta che percorrere la galleria pericolosa, il punto più a rischio.

Il panorama di Montisola

La splendida Montisola accompagna la parte centrale del percorso bresciano. Il divieto di approdo per più di 80 biciclette scoraggia l’idea di farci un bel giretto. Ci godiamo il panorama, mentre i battelli sono pieni di turisti.

Il gioiello tra Toline e Vello

Tra Toline e Vello quasi 4 km suggestivi con gallerie, verde, qualche discesa, piccoli spazi per picnic e possibilità di scendere sul lago per un bagno. Tenere la destra: la strada è sempre trafficata dai ciclisti.

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