In un mattone
il cuore di grafite

Anche in un mattone può esserci nascosta una rivoluzione. Nasce così, nel centro di ricerca i.lab del Gruppo Italcementi, un’altra piccola ma rivoluzionaria innovazione tecnologica nel mondo dell’edilizia.

Anche in un mattone può esserci nascosta una rivoluzione. Nasce così, nel centro di ricerca i.lab del Gruppo Italcementi, un’altra piccola ma rivoluzionaria innovazione tecnologica nel mondo dell’edilizia.

Una svolta nel modo di costruire e di ristrutturare, con un apporto importante nell’efficienza energetica, nelle prestazioni e nella sicurezza. Un prodotto che scioglie i nodi critici finora affrontati in cantiere con alti costi e con tempi più lunghi di realizzazione di un’opera edile, da una nuova casa, a ogni tipo di muratura, solai, rivestimenti, murature esterne fino alle tramezzature interne di una singola abitazione.

Lo hanno definito un “mattone” che si fa in tre, nel senso che da solo svolge una funzione di tre elementi, ma la realtà è che va oltre il concetto tradizionale di mattone. Il nome, BravoBloc, di per sé già svela l’apprezzamento delle sue qualità. Si tratta di un termoblocco, pre-assemblato, già pronto per essere posato e che sostituisce quelli che tradizionalmente sono i materiali del cosiddetto “pacchetto murale”: il laterizio, l’isolante e l’intonaco. In un mattone, insomma, è stato sintetizzato l’intero processo che comunemente definiamo “cappotto” di un edificio per indicare la sua funzione di isolante e di coibentazione.

Alla base c’è il calcestruzzo, ma la vera novità del prodotto BravoBloc è l’aggiunta di grafite e di perline Eps a garanzia di leggerezza, perfomance acustiche, termiche e di resistenza meccanica. Temi più veloci anche in cantiere: l’utilizzo dei termoblocchi portanti permette di eliminare le fasi di armatura e disarmo dei muri, riducendo drasticamente i tempi di lavoro e risparmiando sui costi dei casseri in legno o in ferro.

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