L’acqua è il petrolio
della Bergamasca

L’Economist, l’autorevole settimanale britannico, ha avvertito il mondo: il potere del XXI secolo sarà nelle mani non più di chi controlla il petrolio, ma il sistema elettrico. Il tema dell’energia è il filo conduttore di numerosi servizi di eco.bergamo, la rivista di ambiente, ecologia, green economy in edicola domenica 4 ottobre con il nostro quotidiano. Il servizio di apertura è dedicato al «petrolio» orobico, l’acqua. Nella Bergamasca il 39 per cento della produzione di energia è di origine idroelettrica, rispetto a una media regionale del 23.

I dati sono di Terna, l’azienda italiana che gestisce la rete di trasmissione dell’energia elettrica, e si riferiscono al 2018. La produzione idroelettrica permette, nella sola Bergamasca, di tagliare 500 mila tonnellate di anidride carbonica in un anno.

La rivoluzione elettrica

L’inserto staccabile di otto pagine approfondisce le opportunità dell’auto elettrica. I fondi governativi per i veicoli meno inquinanti sono più cospicui. La vera sfida, però, è favorire il cambiamento non solo con gli incentivi, ma anche con la formazione dei cittadini. I mezzi elettrici vincono il confronto con tutte le altre motorizzazioni anche quando, come in Germania e Polonia, la produzione di energia può derivare ancora da carbone e lignite. Le vendite delle auto ibride, intanto, nell’agosto scorso in Italia, sono triplicate, salendo al 17 per cento.

Il nostro Paese deve capire che, essendo privo di petrolio, la transizione dalle fonti energetiche fossili a quelle rinnovabili è solo un vantaggio. Nella Bergamasca l’acqua resta un’affidabile fonte pulita, dopo aver contribuito in modo rilevante, agli inizi del secolo scorso, allo sviluppo industriale nelle valli. Oggi, di fronte al riscaldamento globale, le centrali idroelettriche rivestono una funzione importante nella produzione di energia rinnovabile e nella riduzione delle emissioni di anidride carbonica, perché, a differenza degli impianti termoelettrici, non bruciano combustibili fossili. Queste centrali trasformano l’energia idraulica di un corso d’acqua in elettricità, sfruttando l’energia meccanica potenziale contenuta in una massa posta a una quota maggiore rispetto al livello delle turbine. L’albero rotore collega, infine, le turbine a un generatore, che converte l’energia meccanica in elettricità.

La Lombardia è ricca di acqua e presenta una conformazione geologica, con bacini e pendenze naturali, che agevola la realizzazione di centrali idroelettriche. La quota principale di energia rinnovabile regionale è idroelettrica: nel 2018 sono stati prodotti circa 11 mila gigawattora anche se, in seguito allo sviluppo di altre fonti, come le bioenergie e il fotovoltaico, il suo peso percentuale è sceso dal 55 per cento del 2000 al 26,5 del 2017 (dati di Regione Lombardia).

Nella Bergamasca l’energia idroelettrica fu considerata una valida risorsa per rispondere alle ingenti esigenze della fiorente industria tessile, tanto che, fin dagli inizi del XX secolo, nelle nostre valli si iniziò a sfruttarla in modo sistematico. Numerosi serbatoi e diverse centrali idroelettriche furono realizzati in quel periodo.

Mitigazioni ambientali

Una centrale idroelettrica non è priva di ripercussioni ambientali, dipendenti dalle caratteristiche fisiche ed ecologiche dei fiumi e dalle dimensioni dell’impianto. I principali effetti negativi riguardano le alterazioni sia del flusso fluviale sia degli habitat degli organismi acquatici: gli interventi di mitigazione ecologica possono agire, a priori o a posteriori, per prevenirli o limitarli. Rampe, canali e passaggi specifici per i pesci si possono progettare per non interrompere la continuità a monte delle popolazioni ittiche. La presenza delle centrali può, inoltre, causare variazioni repentine della portata fluviale, pericolose per la sopravvivenza della fauna acquatica. La presenza di serbatoi di compensazione può garantire una portata più regolare e ridurre gli effetti negativi sia sulla fauna sia sulla flora.

In eco.bergamo si parla, tra l’altro, anche dell’ormai imminente Settimana per l’Energia che, promossa da Confartigianato Imprese Bergamo, quest’anno si terrà, dal 26 al 30 ottobre, tutta sul web, con la collaborazione del Politecnico di Milano. Green Deal e digitale sono, per gli artigiani orobici, le leve per i rilancio. Tra gli altri servizi, segnaliamo l’inchiesta su opportunità e rischi delle novità della mobilità sostenibile in città, le corsie ciclabili e i monopattini elettrici, e un articolo sui rifiuti e gli scarichi nel lago d’Iseo.

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