Domenica gratis c’è eco.bergamo
Si parla di cibo, casa e trasporti

Cibo, agricoltura, paesaggio, imprese. Ma anche trasporti (è così impensabile una funivia che colleghi il centro città all’aeroporto del capoluogo o semplicemente è più funzionale il bus?) e imprese bergamasche innovative nei loro comportamenti con il mercato, e attente loro stesse all’innovazione.

Intorno alla casa per esempio, all’edilizia sostenibile a Bergamo sta nascendo un vero distretto di competenze e di eccellenze: protagonisti sono gli artigiani, piccole botteghe con altissima specializzazione, intorno alle quali sta nascendo un vero distretto della casa ecologica e che non ha nulla ai distretti storicamente più consolidati, come quello del legno-arredo della Brianza, per esempio).

Sono questi i capitoli portanti del nuovo numero di eco.bergamo, il magazine di green economy e di approfondimento dei temi legati alla sostenibilità, in edicola domenica 17 maggio, gratuitamente, con il quotidiano L’Eco di Bergamo. E arriva in edicola ricco di un inserto-guida importante, staccabile, e tutto declinato sul nuovo processo innovativo di produrre carburante verde per alimentare le auto o combustibile per produrre energia elettrica: il biometano. Un approfondimento che fa il punto sullo stato dell’arte di un settore ormai realtà concreta.

Ma è il cibo il cuore del nuovo numero di eco.bergamo, il cibo che si butta via ogni giorno, gli sprechi alimentari (dalle nostre mense scolastiche alla tavola di famiglia o al ristorante, locali in cui inizia a diffondersi la pratica della duggy bag anche in provincia), fino ad arrivare ai rimedi, alle prospettive, ai principi (custoditi nella Carta di Milano, il documento considerato l’eredità buona e giusta, immateriale ma concretissima che ci lascerà Expo 2015) a cui tutti noi siamo chiamati a dare un seguito per trasformare quei principi in misure concrete e rendere così l’accesso al cibo un diritto finalmente reale per tutti e non più solo o ancora un’aspirazione.

È dialogando con la psicologa bergamasca Laura Cometti che cerchiamo di trovare una risposta a questo fenomeno, già ampiamente documentato, con preoccupazione, dai risultati di una ricerca dell’Asl di Bergamo. Due le espressioni per stigmatizzare questa emergenza: manca quasi sempre un’adeguata educazione alimentare in famiglia, fin da piccolissimi. E poi è frutto del «dominio delle merendine», che prevale e che sembra così difficile da contrastare. Ma il cibo oggi è soprattutto Carta di Milano, il documento da dove si può ripartire per dare riscrivere quella che ormai può essere definita l’odissea del cibo e che Expo tenta di fare: tutti siamo chiamati a firmare la Carta, a sostenere le richieste e a esercitare una giusta pressione sui governi, centrali o locali, perché rendano concrete le prescrizioni .

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