La carica degli agriturismoSuperati i cento in provincia

Delle 101 aziende presenti in Bergamasca, ben 76 offrono servizio di ristorazione E possibilità di alloggio. L’assessore Pisoni: "uN Settore in pieno sviluppo"

Gli agriturismo bergamaschi «sfondano» il tetto delle 100 unità. Ben 101 sono infatti le aziende agrituristiche presenti in Bergamasca tra aziende che già sono operative (ben 76 tra chi offre servizio di ristorazione o possibilità di alloggio o entrambe le opportunità) e quelle che, in attesa di completare l’iter autorizzativo, hanno nel frattempo chiesto e ottenuto dal Servizio il certificato di complementarietà dell’Assessorato all’Agricoltura della Provincia di Bergamo, il nulla osta dal punto di vista agricolo a svolgere tale attività.
È questo un segnale di grande fermento per un settore che sta accrescendo il suo peso nell’ambito dell’attività rurale. Un risultato frutto di un significativo processo di qualificazione del comparto con l’organizzazione di servizi culturali e ricreativi oltre alla tradizionale ospitalità e genuinità dell’alimentazione. E che rappresenta per Bergamo una conferma di quanto sta accadendo, più in generale, in Italia: nel 2001, infatti, nel nostro Paese erano quasi 10 mila le aziende che hanno offerto servizi agrituristici, di cui 8 mila e 400 con disponibilità di 110 mila posti letto e circa 5.500 con ristorazione.
«Questo è un dato che conferma l’importanza delle aziende agrituristiche nel nostro territorio - sottolinea l’assessore provinciale all’Agricoltura, Luigi Pisoni -. Aziende che fungono sempre più come vetrina della produzione tipica locale mettendo a contatto il mondo rurale con il consumatore finale. Adesso - continua l’assessore provinciale all’Agricoltura Pisoni - la sfida che ci attende è quella di continuare a garantire gli standard di qualità che da sempre hanno caratterizzato le nostre aziende agrituristiche e mantenere l’offerta strettamente legata al prodotto locale». Analizzando la tipologia di aziende agrituristiche presenti in Bergamasca, la più diffusa è ad indirizzo enogastronomico. Molti i casi di strutture ad indirizzo culturale (divulgazione culturale di civiltà rurale), a indirizzo sportivo (attività ricreative quali ippoturismo) e a indirizzo didattico.
L’ECO DI BERGAMO DEL 2/10/02

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