Con la crisi vanno a vuoto
anche le aste delle case pignorate

Con la crisi vanno a vuoto anche le aste delle case pignorate a chi non può pagare: la conferma arriva da una fonte decisamente attendibile, il Tribunale di Bergamo. «È un dato preoccupante, che da tempo si sta riscontrando - spiega Marino Marongiu, giudice della sezione fallimentare, che insieme a due colleghi si occupa anche delle esecuzioni mobiliari e, soprattutto, immobiliari, i cosiddetti pignoramenti –. A fronte dell’enorme crescita durante l’ultimo biennio in particolare delle esecuzioni immobiliari, che già di per sé è un segnale forte della crisi, ci troviamo davanti una situazione in cui le vendite all’asta nella realtà sono ferme».

Vale a dire che, nonostante si pignorino le abitazioni dei debitori e le si metta in vendita, nessuno le acquista, e quindi il bene resta invenduto o, quando va bene, svenduto a un prezzo pari a una frazione del valore reale.

«Le aste che vengono organizzate restano deserte in buona parte dei casi – conferma il giudice Marongiu –. E i prezzi ovviamente, ogni volta che il bene, in questo caso l’immobile, viene riproposto, vengono abbassati. Ormai va detto che sono pochissime le aste che vanno a buon fine».

I numeri non lasciano spazio a repliche, e il quadro che ne esce è più che burrascoso: dai primi di ottobre del 2007 allo stesso periodo di quest’anno, l’aumento registrato dalle sole esecuzioni immobiliari (relative come dice il nome agli immobili) è pari al 37%, da 659 a 896 casi. Per dare un’idea dal totale 2007 al totale 2008 l’aumento era stato «solo» del 13%: da 892 a 1005 casi di pignoramento.

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