Dopo l'assedio c'è una tregua
nella guerra per il prezzo del latte

Si è sbloccata la trattativa sul latte. Dopo l’«assedio» degli allevatori Coldiretti allo stabilimento della Parmalat a Collecchio in provincia di Parma, l’associazione degli industriali del latte (Assolatte) ha infatti accettato di riaprire la trattativa per la definizione di un giusto prezzo per il latte alla stalla.

Coldiretti ha deciso la sospensione dei blocchi negli stabilimenti, da Parma a Brescia, anche se rimangono aperti tutti i presidi in attesa dell’accordo. Il nuovo appuntamento è fissato per sabato alla Prefettura di Brescia dove la trattativa sarà condotta ad oltranza sotto il pressing dei presidi che la Coldiretti ha condotto ieri nei vari stabilimenti (tra cui anche quello della Galbani a Caravaggio) oltre a quello Parmalat a Collecchio, di Auricchio a Cremona, di Ambrosi a Castenedolo (Brescia), della Sterilgarda a Castiglione delle Stiviere (Mantova) e Galbani a Corteolona (Pavia).

Nel corso del 2009 per l’agricoltura italiana il reddito per occupato è crollato del 25,3 per cento rispetto alla riduzione media comunitaria del 12,2 per cento dovuta ad un calo generalizzato dei prezzi dei prodotti agricoli a partire dal latte (-20,3 per cento), cereali (-27,5 per cento), olio di oliva (-14,7 per cento) e frutta (-12,3 per cento), secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat.

 A guidare la nutrita pattuglia di «assedianti» bergamaschi, confluiti fin dalle prime ore di venerdì mattina davanti alla Ambrosi di Castenedolo, il presidente della Coldiretti bergamasca in persona. «Abbiamo deciso questa mobilitazione giovedì sera nel giro di pochissimi minuti - afferma Giancarlo Colombi -: i risultati si sono visti: davanti alla Ambrosi sono arrivati da tutta la Bergamasca non meno di 250 allevatori con una decina di trattori, con l’intenzione di proseguire la lotta ad oltranza. Ormai non è più possibile tollerare una situazione del genere».

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