Donora, firmato l'accordo
Cassa prorogata per 4 mesi

Ieri la disponibilità, oggi già la firma sull'accordo: per i 157 lavoratori della Donora di Cortenuova c'è la proroga di 4 mesi della cassa integrazione straordinaria in deroga. Venerdì attorno alle 13 i rappresentanti Candy, quelli di FIOM-CGIL e FIM-CISL e quelli della Regione Lombardia hanno firmato l'intesa nella sede Arifil (Agenzia Regionale per l'Istruzione, la Formazione e il lavoro) di via Cardano a Milano.

Come già espresso ieri in merito alla disponibilità dimostrata finalmente dall'azienda, la FIOM-CGIL si dice anche oggi «soddisfatta. Utilizzeremo questo periodo per portare avanti i progetti rimasti in sospeso - aggiunge Gian Luigi Belometti - a partire dalla questione del riassorbimento di una ventina di lavoratori nel polo logistico del sito di Cortenuova: qui, infatti, chiediamo che i futuri posti di lavoro siano assegnati ai cassaintegrati ex Donora. Ci muoveremo, in questi 4 mesi, anche per costruire un tavolo tecnico che riguarda il progetto di nuovo insediamo industriale del settore delle energie rinnovabili con un imprenditore che sembra interessato ad un possibile ricollocamento di parte dei lavoratori (soprattutto donne) ex Donora».

La proroga della cassa parte dal 1° gennaio 2010 e si chiuderà il 30 aprile. Il 31 dicembre 2009 si era concluso, infatti, il periodo di cassa integrazione in deroga. All'assessore regionale alla Formazione e al Lavoro Gianni Rossoni i sindacati avevano chiesto nelle scorse settimane di avviare corsi di riqualificazione finalizzati alla logistica e, di conseguenza, di intervenire per un allungamento della cassa integrazione in deroga. Per i lavoratori Donora, che nel 2001 erano 600, dopo una serie di riduzioni d'organico il colpo di grazia era arrivato il 22 novembre 2005 quando l'amministratore delegato aveva annunciato l'imminente chiusura dello stabilimento. In quel periodo vi lavoravano in 385. Per tutto il 2006, scioperi, blocchi di autostrade, incontri al Ministero e con le istituzioni locali, proteste allo stadio, ma soprattutto un lunghissimo presidio di quasi tre mesi avevano accompagnato le trattative. I 160 lavoratori ora rimanenti sono in cassa integrazione dall'estate del 2006.

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