Cortenuova: presidio alla Donora
Bloccati undici camion in arrivo

Sono tornati a presidiare i cancelli della Donora di Cortenuova i lavoratori per i quali, il 30 aprile scorso, è terminato il periodo supplementare di 4 mesi di cassa straordinaria in deroga. Oggi dalle 6.30 di stamattina, venerdì 14 maggio, fino alle 15 hanno intralciato l'entrata e l'uscita di automezzi dall'azienda, bloccando 11 camion in arrivo con la merce.

La protesta è stata organizzata dal momento che davanti a loro non si è aperto alcuno sbocco occupazionale realistico e visto che non sono seguite azioni concrete alle promesse dell'azienda in merito al riassorbimento di una piccola parte di lavoratori nel polo logistico di Cortenuova.

Nell'azienda metalmeccanica che produceva qui frigoriferi per il gruppo Candy, chiusa ormai da metà 2006, il 31 dicembre 2009 si era concluso un periodo di cassa integrazione in deroga. All'assessore regionale alla Formazione e al Lavoro Gianni Rossoni i sindacati avevano chiesto di intervenire per un allungamento della cassa, poi ottenuto con decorrenza dal 1° gennaio.

Per i lavoratori Donora, che nel 2001 erano 600, dopo una serie di riduzioni d'organico il colpo di grazia era arrivato il 22 novembre 2005 quando l'amministratore delegato aveva annunciato l'imminente chiusura dello stabilimento. In quel periodo vi lavoravano in 385.

Per tutto il 2006, scioperi, blocchi di autostrade, incontri al Ministero e con le istituzioni locali, proteste allo stadio, ma soprattutto un lunghissimo presidio di quasi tre mesi avevano accompagnato le trattative. I 156 lavoratori ora rimanenti si trovavano in cassa integrazione dall'estate di quell'anno.

Negli impegni presi dall'azienda durante la trattativa, che lo scorso 5 febbraio aveva portato alla proroga della cassa in deroga, si affrontava anche la questione del polo logistico di Cortenuova che nelle intenzioni aziendali dovrebbe diventare magazzino centrale del gruppo Candy sul territorio italiano: in vista di un ampliamento del sito i sindacati avevano chiesto che i futuri posti di lavoro che verranno creati siano occupati da lavoratori ex Donora, alcuni di quei 156 ancora senza prospettive.

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