Sciopero e presidio alla «Finazzi»
Si teme la chiusura dell'azienda

I ventidue lavoratori della Finazzi di Comun Nuovo lunedì mattina hanno scioperato di nuovo davanti all'azienda, dove dalle 8,30 si è tenuto il presidio. I lavoratori lamentano un ritardo di tre mensilità sugli stipendi e hanno espresso tutta la loro preoccupazione per una situazione che sta diventando sempre più critica.

Al di là dello stipendio che non arriva, c'è il problema degli ordini che sono in calo (la Finazzi produce arredamento su misura per esercizi commerciali) e inoltre l'azienda ha negato la mobilità, così non c'è nemmeno la possibilità di accedere alla cassa integrazione.

Tra i lavoratori, che hanno manifestato con bandiere e striscioni, c'è dunque molta preoccupazione, c'è il timore di una chiusura dell'azienda e di una difficile rioccupazione. E per chi deve tirare avanti una famiglia, ha bambini piccoli e un mutuo da pagare, le prospettive sono decisamente sconfortanti.

«Le manifestazioni proseguiranno - dice Luca Legramanti, della Filca Cisl - finché dalla proprietà non giungeranno assicurazioni e fatti concreti che riescano a sbloccare i pagamenti degli stipendi di impiegati e operai. Mercoledì la Filca e la Rsu incontreranno l'amministratore della Finazzi, con il quale vogliamo avviare una trattativa per stabilire tempi, modalità e qualità degli ammortizzatori sociali che sarà necessario mettere in campo, anche se - su questo tema - fino a oggi l'azienda non ha ancora voluto aprire la benché minima discussione».

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