Anche mensa e impresa di pulizia
ingrossano il presidio dell'Indesit

Oltre ai 430 dipendenti diretti di Indesit, ci sono anche i 19 lavoratori della mensa e dell'impresa di pulizie a vivere giorni di tensione e ansia, dopo che il colosso degli elettrodomestici ha annunciato, il 9 giugno scorso, l'intenzione di chiudere lo stabilimento di Brembate, in provincia di Bergamo.

Giovedì 24 giugno, dalle ore 9,30 fino alle 18, si uniranno anche loro al presidio dei colleghi metalmeccanici, davanti ai cancelli della fabbrica. Come già fatto all'indomani dell'annuncio della chiusura, Sonia Nigro della Filcams-Cgil e Luca Bottani della Fisascat-Cisl di Bergamo sono tornati a sottolineare che «sia nel comparto della ristorazione che in quello delle pulizie, si trovano impiegate soprattutto le fasce più deboli del nostro mercato del lavoro, soprattutto donne con contratto part-time nella mensa e in maggioranza lavoratori stranieri per la manutenzione e la pulizia. Si tratta di lavoratori che hanno già subito negli scorsi mesi gli effetti della crisi in Indesit, con la cassa in deroga e quindi la diminuzione effettiva di retribuzione».

La famiglia Merloni, proprietaria del gruppo, ha annunciato che chiuderà, insieme allo stabilimento di Brembate, anche quello di Refrontolo in provincia di Treviso

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