Indesit, la protesta dei lavoratori delusi:
presidio a oltranza e fermo magazzino

I lavoratori della Indesit proseguiranno il presidio allo stabilimento di Brembate Sopra, che dura ormai da una ventina di giorni, e per quanto possibile lo potenzieranno; inoltre continueranno a tenere bloccati nei magazzini gli elettrodomestici destinati alla vendita. E' quanto emerso dall'assemblea, indetta dalle organizzazioni sindacali di categoria, che si è tenuta questa mattina in azienda, dalle 9,30 alle 11,30, a seguito del confronto tenuto a Roma lunedì tra i vertici della Indesit e gli stessi sindacati.

Un incontro che è stato definito «deludente e per nulla chiarificatore» sulle sorti che attendono il sito bergamasco e i suoi 430 dipendenti. «L'incontro di lunedì – ha detto Ferdinando Uliano, segretario della Fim-Cisl di Bergamo – era stato organizzato per affrontare nel merito le questioni che hanno portato l'azienda a fare la scelta sciagurata di chiudere questo stabilimento. Invece i nostri interlocutori si sono presentati limitandosi a snocciolare una serie di riflessioni riguardanti gli investimenti sui prodotti e sui processi riferiti a tutto il Gruppo. Ma hanno detto di non avere dei dati a disposizione riguardanti le sedi di Brembate e di Refrontolo, le cui produzioni dovrebbero essere trasferite al Sud, dicendoci che ce li avrebbero forniti in altra data. Consideriamo grave che l'azienda si sia presentata impreparata a un appuntamento del genere, visto che ha fatto le sue scelte, che noi contestiamo, proprio a seguito di questi presunti dati».

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